L’esperienza Dash Buttons è giunta al capolinea: Amazon ha infatti anticipato che non commercializzerà più, a livello mondiale, i famosi pulsanti che permettono di ordinare un prodotto quando ci si accorge che sta per terminare.
Lanciati in Italia nel 2016 (Amazon Dash Button in Italia, cos’è e come funziona), si sono rivelati per Amazon un incredibile strumento di marketing.
Furono i primi esempi di dispositivi connessi, gli antenati dei moderni device IoT. Adesso l’azienda guidata da Jeff Bezos ha deciso di porre fine a questa (proficua) esperienza impegnandosi comunque a dare supporto e a gestire tutti gli ordinativi provenienti dagli utenti che ancor oggi usano i Dash buttons.
Secondo Amazon, i Dash buttons sarebbero stati vittime del loro stesso successo: hanno contribuito a diffondere tra gli utenti l’idea della comodità di disporre di una casa sempre connessa. Insomma, l’idea dei Dash button era vincente qualche anno fa mentre oggi comincia a sentire il peso del tempo.
Come ha commentato Daniel Rausch, uno dei responsabili di Amazon, a questo punto l’idea di smart home è quella di una casa che sappia prendersi cura di sé e di chi ci vive. L’obiettivo è fare in modo che gli oggetti diventino più intelligenti, capiscano da soli quando qualcosa manca o non funziona e possano attivarsi di conseguenza.
Nell’articolo Smart home: alcuni dispositivi per gestire a distanza la casa o anche l’ufficio abbiamo presentato una selezione di prodotti che possono essere impiegati già oggi ma è evidente che già nel prossimo futuro Amazon vuole fare la parte del leone (basti pensare a quanto si è investito sull’intelligenza artificiale, sull’assistente digitale Alexa e sulla sua integrazione con altri prodotti e servizi: Skill Alexa: cosa sono, come funzionano e come si creano).