Nel corso degli ultimi anni USB-IF (USB Implementers Forum) ovvero l’organizzazione che si occupa di sviluppare, aggiornare e sostenere gli standard USB ha commesso non pochi errori nella scelta della nomenclatura e dei loghi. Come risultato si è ingenerata una buona dose tra i consumatori e spesso tra gli stessi “addetti ai lavori”.
Per capire con quale dispositivo e porta USB si ha a che fare, il nostro suggerimento è sempre quello di concentrarsi solo sulle sigle “Gen 1” (5 Gbps), “Gen 2” (10 Gbps), “Gen 2×2” (20 Gbps) e “Gen 3×2” (40 Gbps): in questo modo si può capire subito la velocità di trasferimento dati raggiungibile come valore massimo.
Al fine di semplificare un po’ le cose, USB-IF ha presentato i nuovi loghi per USB che d’ora in avanti indicano chiaramente le velocità massime ottenibili.
Nella prima figura che riproduciamo immediatamente sotto potete verificare le soluzioni grafiche scelte per i connettori USB-A o Type-A, quelli più classici di forma rettangolare. I prodotti USB 2.0 non riporteranno alcuna indicazione di velocità.
Nelle tre colonne sono rappresentate, da sinistra verso destra, il logo per la confezione del prodotto, quello per la porta con o senza alimentazione USB.
L’insieme di loghi mostrato di seguito, invece, si riferisce a USB-C (Type-C): la differenza è che in questo caso oltre alla velocità raggiungibile viene indicata anche la potenza in Watt erogata.
Il marchio SuperSpeed introdotto per la prima volta a fine 2008 con il lancio di USB 3.0 per riferirsi al supporto di una banda pari o superiore a 5 Gbps scompare definitivamente sebbene molti produttori l’avessero già accantonato: resta quindi soltanto il dato relativo ai gigabit.
Al solito, andrà verificato quanto davvero i produttori di dispositivi USB si allineeranno ai nuovi “dettami” di USB-IF. Anche parlare di USB4 versione 2 non è stata una grande idea.