USA: attacco hacker cinese, violati 400 computer del governo americano

Stando a quanto riportato, un massiccio attacco hacker avrebbe consentito di penetrare in ben 400 computer del governo USA.

È accaduto qualcosa di realmente incredibile proprio durante questi ultimi giorni: secondo quanto riportato infatti il governo USA sarebbe stato attaccato da alcuni hacker cinesi riconosciuti come Silk Typhoon. Questo è il nome del gruppo che sarebbe riuscito a violare senza troppa difficoltà i sistemi del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Proprio in seguito a tale azione, i dati sensibili di diverse persone sono finiti in mano ai cybercriminali, che hanno “saccheggiato” ben 400 dispositivi tra PC fissi e portatili.

Cosa è stato sottratto al governo USA 

Tra i dati rubati figurano credenziali e documento molto importanti soprattutto per i settori più importanti del governo:

  • Credenziali di accesso, come nomi utente e password;
  • Oltre 3.000 documenti relativi a viaggi ufficiali, strutture organizzative, sanzioni internazionali e investimenti stranieri.

Nonostante la portata dell’attacco, sembra che i sistemi classificati e le email interne non siano stati compromessi. Tuttavia, la violazione ha sollevato nuove preoccupazioni sulla sicurezza delle reti governative.

Il focus sugli investimenti esteri

Gli hacker hanno puntato in particolare alle informazioni del Committee on Foreign Investment in the United States (CFIUS), che valuta i rischi di sicurezza legati agli investimenti stranieri. Questo suggerisce che l’attacco aveva obiettivi strategici ben definiti.

Il raid informatico è stato eseguito in orari non lavorativi, una scelta tattica per evitare il rilevamento immediato. Al momento, non ci sono prove che i criminali abbiano lasciato software dannosi nei sistemi o tentato di mantenere un accesso prolungato.

La risposta della Cina e le implicazioni

Il governo cinese ha negato ogni tipo di coinvolgimento, definendo “infondate” le accuse mosse dagli Stati Uniti. Intanto il Dipartimento del Tesoro sta facendo una revisione approfondita per capire che impatto abbia avuto questo attacco. Tutto verrà poi portato in Senato, mentre si intensifica il dibattito sulla necessità di rafforzare la cybersicurezza.

Questo incidente segue una serie di episodi analoghi: solo pochi mesi fa, si era parlato di tentativi di hacking ai danni dei telefoni dell’ormai neo-presidente Donald Trump e del senatore JD Vance, attribuiti anch’essi a gruppi legati a Pechino.

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