Dopo le numerose richieste di chiarimenti da parte delle autorità europee per la tutela dei dati personali che hanno accompagnato il lancio della nuova politica sulla privacy di Google, la società rilancia offrendo agli utenti un servizio che – secondo quanto dichiarato – dovrebbe consentire di verificare quali informazioni sono via a via raccolte e conservate sui server dell’azienda.
Il nuovo strumento offerto da Google si chiama “Attività dell’account” (Account activity, in inglese) e viene presentato come un servizio che permette di conoscere tutto ciò che riguarda il proprio account: “il numero di e-mail che hai inviato e ricevuto, la frequenza con cui hai eseguito ricerche su Google, da quali Paesi hai eseguito l’accesso e la frequenza di visualizzazione dei tuoi video su YouTube“, sono sono alcuni degli esempi che vengono citati (ved. questa pagina).
Uno speciale rapporto, stilato su base mensile, tiene traccia di tutte le attività effettuate in modo tale che l’utente possa verificare in prima persona il flusso delle sue informazioni ed in che modo esse vengono utilizzate.
Il report preparato automaticamente da Google darà modo di controllare anche da quali postazioni viene effettuato l’accesso e rilevare tempestivamente eventuali utilizzati illeciti del proprio account.
“Attività dell’account” va ad affiancarsi alla “Dashboard” già varata a suo tempo dalla società di Larry Page e Sergey Brin: grazie ad essa, l’utente può analizzare in profondità come vengono gestiti i dati e negare il consenso per la memorizzazione ed il riuso di determinate tipologie d’informazioni. A tal proposito, in questo articolo, abbiamo già spiegato come “addomesticare” Google affinché, ad esempio, non venga conservata la cronologia delle ricerche oppure l’elenco dei video visionati su YouTube.