Smartphone e tablet simili a quelli che utilizziamo tutti i giorni potrebbero presto trasformarsi in pratici strumenti per effettuare la scansione 3D di oggetti e persone. Nell’articolo Scansione 3D con Android e iOS: 123D Catch e Structure abbiamo spiegato come già oggi sia possibile avviare una scansione 3D di un oggetto a partire da una serie di immagini acquisite con la fotocamera digitale integrata nei dispositivi mobili di utilizzo quotidiano.
I ricercatori del California Institute of Technology hanno invece presentato una soluzione hardware capace di sovrintendere la procedura di scansione 3D.
Tutto è incentrato sull’utilizzo di un microchip (NCI, Nanophotonic Coherent Imager) di dimensioni dell’ordine del millimetro quadrato che permette di acquisire tutti i parametri tridimensionali di un oggetto con una precisione incredibile.
Il chip NCI utilizza LIDAR, tecnologia già sfruttata ad esempio nei veicoli autonomi ed in particolare nei prototipi di “auto che si guidano da sole” presentati da Google: Da Apple un rivale di Street View o veicoli autonomi?.
Inviando una serie di impulsi laser ed esaminando la luce riflessa, l’hardware è in grado di “comprendere” le dimensioni dell’oggetto.
Al solito, anche nel caso in cui si utilizzaare uno smartphone dotato di chip NCI, si dovrà muovere il dispositivo mobile in varie direzioni così da catturare quante più informazioni possibile sulla struttura tridimensionale dell’oggetto preso in esame. Si potrà tuttavia contare sulla creazione di un modello 3D fedelissimo all’originale.
L’unico problema è che al momento il chip NCI riesce a costruire un modello tridimensionale solo per gli oggetti di piccole dimensioni (si è lavorato, ad esempio, su una moneta) ma in futuro questa limitazione dovrebbe essere rimossa.