A diversi mesi dalla presentazione del supercomputer Aurora da 2 exaFLOPS, anche l’Unione Europea dimostra interesse per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nella regione con soluzioni proprietarie, utilizzabili indipendentemente da centri di ricerca o senza collaborazioni continue con giganti del computing. In questi giorni è difatti giunta la conferma dello sviluppo del primo supercomputer exaFLOP dell’UE sfruttando le architetture di ARM e NVIDIA. Per cosa verrà utilizzato maggiormente?
Anche l’Unione Europea avrà il suo supercomputer exaFLOP
Anzitutto, per chi non lo sapesse, è necessario un ripasso della definizione di “exaFLOP”: si tratta della unità di misura della potenza di calcolo dei supercomputer, che esprime il numero di operazioni in virgola mobile effettuate in un secondo. Più sono elevate, più accurate sono le simulazioni e le analisi effettuate dal supercomputer. Ovvero, più veloce sarà la risoluzione di problemi computazionali complessi su temi caldi come il cambiamento climatico, lo sviluppo delle IA e la creazione di energia rinnovabile.
Il supercomputer nominato JUPITER godrà di un budget totale di 273 milioni di euro, e lo sviluppo verrà gestito dall’UE assieme alle aziende tecnologiche Eviden e ParTec. Verranno utilizzati strumenti forniti da ARM e NVIDIA, e il cuore pulsante sarà il processore Rhea di SiPearl, il quale presenta uno stack di CPU Neoverse V1 per prestazioni di alto livello. Lato grafica, invece, ci saranno le schede H100 firmate NVIDIA.
Con JUPITER l’Unione Europea vuole diventare un attore “indipendente” nel settore tecnologico globale, conducendo ricerche in maniera completamente autosufficiente. Assieme a JUPITER entro il 2025 arriverà un altro supercomputer exascale gestito dall’UE, la cui struttura avrà sede in Francia.