UE dice stop a piattaforme AI con "rischi inaccettabili" per gli utenti

L'AI e i rischi inaccettabili di piattaforme non affidabili: la mossa dell'UE per arginare situazioni potenzialmente pericolose.
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L’esplosione di DeepSeek e i conseguenti rischi per gli utenti emersi nei giorni successivi, hanno portato l’Unione Europea a correre ai ripari per proteggere i cittadini.

Ciò si è concretizzato, nelle scorse ore, con l’approvazione di nuovo regolamento che mira a vietare l’uso di tecnologie considerate a “rischio inaccettabile“. Questa iniziativa si inserisce nel contesto di un crescente dibattito globale sulla sicurezza e l’etica dell’AI, soprattutto visto quanto le tecnologie avanzate stanno diventando sempre più integrate nella vita quotidiana.

Il nuovo regolamento, chiamato AI Act, stabilisce che alcune applicazioni di tale tecnologia, come la sorveglianza di massa o la manipolazione delle informazioni, saranno completamente bandite dal territorio europeo. Secondo le dichiarazioni della Commissione Europea, infatti, questi strumenti presentano rischi significativi per i diritti fondamentali dei cittadini e per la democrazia stessa.

AI e UE: sanzioni e multe per piattaforme che presentano rischi inaccettabili

Il regolamento in questione non si limita a vietare alcune applicazioni, ma va anche a introdurre anche requisiti rigorosi per le tecnologie considerate ad alto rischio.

Le aziende che sviluppano sistemi AI dovranno dimostrare la conformità a standard specifici riguardanti parametri come trasparenza, sicurezza e responsabilità. Ad esempio, i sistemi di riconoscimento facciale utilizzati dalle forze dell’ordine dovranno essere sottoposti a valutazioni approfondite prima di poter essere implementati ufficialmente.

Così come avviene sempre in questi casi, eventuali violazioni si traducono in sanzioni. A tal proposito, le multe possono arrivare fino al 6% del fatturato annuale globale dell’azienda incriminata.

Questa azione decisa arriva a pochi giorni di distanza dall’allarme lanciato dal Garante della privacy e dal conseguente ban di DeepSeek per iOS e Android sul territorio italiano. Il modello AI cinese e le sue politiche di addestramento (e non solo) offrono molte zone d’ombra che, almeno al momento, stanno facendo sorgere diversi dubbi tra gli esperti del settore e semplici consumatori.

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