UE accusa TikTok: non riesce a impedire ai bambini di fingersi adulti

TikTok sotto procedimento DSA: ecco perché il social network cinese rischia di pagare una multa salata all'UE.
UE accusa TikTok: non riesce a impedire ai bambini di fingersi adulti

Secondo quanto sostenuto dalla Commissione Europea il social network TikTok non stia facendo abbastanza per proteggere i bambini.

Nello specifico, la CE accusa la piattaforma di non fare abbastanza per i casi di falsificazione dell’età degli iscritti, proponendo con facilità contenuti potenzialmente dannosi agli utenti più giovani.

L’accusa è stata mossa nella giornata di ieri, momento in cui è stata presentata una nuova indagine formale rispetto ai comportamenti di TikTok in virtù dell’applicazione del Digital Services Act (DSA). Stando a quanto affermato da Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, l’UE dovrebbe massimizzare i propri sforzi per proteggere i bambini.

Un procedimento simile, è stato avviato lo scorso dicembre nei confronti di X, con la  piattaforma di Elon Musk che non è riuscita a soddisfare i rigorosi requisiti del DSA. Nel caso del servizio una volta noto come Twitter, a far scattare le indagine della CE sono state la poca trasparenza pubblicitaria, lo scarso accesso ai dati per i ricercatori e potenziali casi di disinformazione.

TikTok sotto accusa: utenti tra i 13 e i 17 anni i più a rischio

Breton ha sottolineato come TikTok sia una piattaforma che raggiunge milioni tra bambini e adolescenti. Proprio questo suo target, lo rende un chiaro obiettivo del DSA. La CE sta avviando una procedura formale di infrazione, nella speranza che il social network trovi adeguate misure in merito, anche attraverso misure provvisorie.

Il rischio per la piattaforma cinese è quello di incorrere in una multa salata. In tal senso, si parla di una somma che potrebbe raggiungere anche il 6% del suo fatturato annuo globale. A rendere difficile la posizione di TikTok vi è però anche un altro fattore.

Secondo Thomas Regnier, addetto stampa della CE, la piattaforma utilizza un algoritmo che rischia di “Stimolare comportamenti di dipendenza“. Un fattore preoccupante, soprattutto perché, ha detta dello stesso, il servizio non riesce a valutare in modo adeguato il rischio di tutto ciò per i ragazzi della fascia d’età compresa tra i 13 e i 17 anni, che al momento di iscriversi si fingono adulti.

Tutto ciò, tradotto in termini pratici, potrebbe risolversi con nuove impostazioni per la privacy che, molto probabilmente, verranno introdotte nel giro di poco tempo sulla piattaforma.

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