Canonical ha confermato che utilizzerà KVM (Kernel-based Virtual Machine) come piattaforma software principale per la virtualizzazione all’interno della prossima release di Ubuntu Linux, ad oggi conosciuta con il nome in codice “Hardy Heron”.
Soren Hansen, l’esperto di soluzioni per la virtualizzazione di Canonical, ha spiegato di aver messo alla prova diverse alternative tra le quali Xen, OpenVZ, QEmu+kqemu e VirtualBox prima di concludere che è KVM “ad adattarsi meglio alle esigenze della società”.
Hansen ha poi aggiunto: “KVM è una versione speciale di QEmu che impiega nuove estensioni per la virtualizzazione aggiunte sia da Intel che da AMD nelle CPU più recenti”.
La nuova versione di Ubuntu Linux integrerà comunque un’interfaccia “neutra” denominata virt-manager che risulterà compatibile non solo con KVM ma anche con altre soluzioni per la virtualizzazione.
La presenza di KVM differenzierà Ubuntu rispetto a distribuzioni rivali quali Red Hat e Novell: queste ultime fanno infatti uso della tecnologia Xen.
Il rilascio della nuova versione di Ubuntu (“Hardy Heron”) è fissato per il prossimo mese di Aprile.
Ubuntu Linux sceglie KVM per la virtualizzazione
Canonical ha confermato che utilizzerà KVM (Kernel-based Virtual Machine) come piattaforma software principale per la virtualizzazione all'interno della prossima release di Ubuntu Linux, ad oggi conosciuta con il nome in codice "Hardy Heron".