Ubuntu spegne in questi giorni sette candeline. Correva infatti il 20 ottobre 2004 quando l’imprenditore sudafricano Mark Shuttleworth (nella foto a lato) pubblicò sulla mailing list dedicata agli annunci relativi alla distribuzione Linux la comunicazione del rilascio di Ubuntu 4.10 “Warty Warthog“. Era il risultato del lavoro iniziato alcuni mesi prima e condotto da un ristretto gruppo di sviluppatori professionali e volontari.
Shuttleworth, nel corso degli anni ’90 collaborò al progetto Debian anche se, da un certo momento in poi, espresse il desiderio di guardare verso un’altra direzione. Nel mese di marzo 2004 il magnate sudafricano, oggi 38enne, fondò Canonical creando un fork della distribuzione Linux: quell’operazione condusse poi al debutto di Ubuntu.
Con lo slogan “Linux for human beings“, Canonical sovrintese lo sviluppo della distribuzione fissando alcuni obiettivi primari: Ubuntu avrebbe dovuto essere una piattaforma “usabile”, facilmente accessibile anche dagli utenti meno esperti e sempre aggiornata. Quest’ultimo punto portò alla definizione di una roadmap che prevedeva la pubblicazione di una nuova release ogni sei mesi e di una versione LTS (supporto a lungo termine) ogni due anni.
La prima edizione di Ubuntu fu battezzata “Warty Warthog” a sottolineare il ridotto lasso di tempo trascorso tra l’inizio dello sviluppo ed il rilascio della versione ufficiale. Gli sforzi iniziali furono subito ripagati: Ubuntu diventò in breve tempo la distribuzione Linux più utilizzata al mondo. Quando Ubuntu 4.10 fu rilasciato, DistroWatch accreditava la “distribuzione umana” del 13esimo posto in classifica. Dopo poco, Ubuntu si guadagnò la vetta restando in prima posizione sino ai giorni nostri. Oggi, DistroWatch – dopo Ubuntu – pone Linux Mint (una “derivata” della distribuzione di Canonical), seguito da Fedora, Debian ed OpenSuSE (ved. questa pagina).
Col rilascio della quindicesima versione di Ubuntu, Canonical e la comunità hanno ulteriormente raffinato la loro visione di come dovrebbe essere una distribuzione Linux davvero “user-friendly” (a tal proposito, suggeriamo di consultare la nostra recensione).