Ubuntu, Canonical sceglie versioni del kernel Linux più aggiornate

Storicamente allergico alle versioni del kernel Linux più recenti, Ubuntu si rinnova e diventa un sistema operativo più dinamico. Capace di integrare nuove funzionalità e supporto hardware esteso, ecco cosa cambia con il rilascio di Ubuntu 24.10.

Canonical, l’azienda che da sempre si occupa dei progressi della celeberrima distribuzione Ubuntu, ha annunciato una modifica significativa nella sua strategia di integrazione del kernel Linux.

Fino ad oggi, Ubuntu ha seguito una politica orientata prevalentemente alla stabilità e all’affidabilità, optando per l’inclusione del kernel Linux più recente e stabile disponibile al momento del freeze della release. Questa scelta, sebbene garantisse garanzie elevate, comportava il rischio di non includere le versioni più recenti del kernel, che spesso introducono nuove funzionalità e supporto per l’hardware più recente. Altre distribuzioni popolari come Fedora hanno preferito utilizzare kernel sempre aggiornati, beneficiando così delle ultime innovazioni e miglioramenti. Tutte cose alle quali gli utenti della distro possono accedere immediatamente.

Cosa cambia con Ubuntu 24.10 sul versante del kernel Linux

Con la pubblicazione della prossima release di Ubuntu 24.10, soprannominata Oracular Oriole, Canonical si appresta quindi ad introdurre una deviazione importante rispetto al tradizionale approccio.

La nuova strategia prevede l’inclusione del kernel Linux più aggiornato disponibile al momento del freeze della release di Ubuntu, anche se il kernel si trovasse ancora nella fase Release Candidate (RC). Questo significa che, anziché attendere la stabilizzazione completa del kernel, Ubuntu procederà con l’inclusione della versione più recente, potenzialmente anche prima che venga rilasciata ufficialmente.

Il termine freeze nella gestione delle distribuzioni Linux si riferisce a un punto specifico nel ciclo di sviluppo di una release in cui sono congelati determinati aspetti del sistema operativo per prepararsi al rilascio ufficiale. Si tratta di un processo fondamentale per garantire che la distribuzione sia stabile e pronta per gli utenti finali.

Benefici, sfide e rischi

La rinnovata strategia che guiderà il comportamento futuro di Canonical mira a soddisfare gli utenti che desiderano le ultime funzionalità e un migliore supporto per l’hardware di ultima generazione. L’adozione di kernel più aggiornati dovrebbe migliorare il supporto per nuove tecnologie e dispositivi, allineando Ubuntu con il ritmo accelerato dello sviluppo del kernel Linux.

Una soluzione che di fatto potrebbe rendere Ubuntu più competitivo rispetto ad altre distribuzioni che adottano kernel recenti e innovativi.

L’adozione di un kernel in fase di Release Candidate non è priva di rischi. I kernel in RC possono contenere bug o problemi che potrebbero impattare negativamente sulla stabilità del sistema. Canonical è consapevole di questi rischi e ha previsto misure per gestire eventuali problemi che dovessero emergere.

Il piano include la fornitura di un “bridge kernel” per le release intermedie di Ubuntu, che servirà a garantire la stabilità del sistema nel caso in cui il kernel più recente dovesse evidenziare qualche tipo di problematica.

Supporto e aggiornamenti

Per gli utenti delle release di Ubuntu con supporto a lungo termine (LTS), non è previsto l’uso di “bridge kernel” poiché gli aggiornamenti dei kernel saranno disabilitati fino a quando la stabilizzazione non risulterà completa. Inoltre, gli utenti del servizio Livepatch di Ubuntu Pro continueranno a ricevere aggiornamenti senza interruzioni.

Lo schema inedito, che rivoluziona le modalità relative alla gestione del kernel Linux da parte di Canonical, è stato introdotto dopo l’annuncio dell’introduzione del supporto esteso a 12 anni (solo per le versioni LTS di Ubuntu). Un’iniziativa che garantisce continuità operativa e sicurezza senza precedenti.

Conclusioni

Il cambiamento di strategia di Canonical rappresenta una mossa audace e innovativa nel panorama delle distribuzioni Linux. Integrando kernel più aggiornati, Ubuntu si posiziona per offrire un’esperienza utente più ricca e moderna, con il potenziale di attrarre utenti che cercano il massimo della compatibilità hardware e, allo stesso tempo, anche le funzionalità più recenti.

Sebbene ci siano rischi associati all’adozione di kernel in fase RC, le misure preventive adottate da Canonical dovrebbero contribuire a mitigare questi problemi, garantendo al contempo una continuità di servizio e stabilità per tutti gli utenti.

Questa evoluzione nella gestione dei kernel potrebbe segnare un cambiamento significativo nel modo in cui Ubuntu viene utilizzato e apprezzato dalla comunità. Gli appassionati e gli amministratori di sistema dovrebbero accogliere con favore la strada imboccata, che promette di rendere Ubuntu una scelta ancora più allettante e moderna nel mondo delle distribuzioni Linux.

Credit immagine in apertura: Copilot Designer

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