Ubuntu 8.04 “Hardy Heron” è stato appena pubblicato in versione finale, sia per sistemi desktop che per macchine server. Entrambe le release godono del cosiddetto “long term support” (LTS): la versione server sarà mantenuta aggiornata e sempre supportata per un periodo di cinque anni da oggi mentre la “desktop edition” sarà supportata per tre anni.
Disponibile sia per sistemi x86 che x64, Ubuntu 8.04 è la versione della distribuzione Linux che, per l’ideatore Mark Shuttleworth, dovrebbe riscuotere un interesse ancora maggiore da parte delle realtà aziendali.
L’imprenditore sudafricano tenta di scalfire il primato di Windows proponendo novità come Wubi, un meccanismo che offre una modalità d’installazione da Windows e che permette di avviare il setup della distribuzione Linux senza necessitare di una partizione separata. Wubi si rivela quindi la soluzione ideale per testare Ubuntu senza doversi servire di un “Live CD” e senza operare modifiche alla struttura del disco fisso. Wubi non è una macchina virtuale: grazie a questo software è possibile installare Ubuntu in Windows proprio come se si trattasse di una qualsiasi altra applicazione: la distribuzione di Canonical viene installata all’interno di un file system virtuale, creato sulla partizione Windows.
Ubuntu 8.04 integra il nuovo kernel Linux 2.6.24 e, come sistema X-Windows, abbraccia X.Org 7.3 oltre a proporre un “look” ancor più “alla moda” rispetto alle precedenti versioni. Confermato GNOME (release 2.22) come “desktop environment” mentre la distribuzione derivata, KUbuntu, propone KDE 4.0.3 oppure KDE 3.5.9.
Migliorato il firewall (“UbuntuFirewall”) ed inserito “Likewise Open” che consente di integrare il sistema operativo con il servizio Active Directory di Windows.
Tra le novità, troviamo anche “Cheese” – un software per la gestione di webcam -, “Brasero”, programma per la masterizzazione di CD e DVD nonché la versione aggiornata della suite OpenOffice.org.
Non può essere non ricordato il comportamento flessibile che ormai contraddistingue Ubuntu nell’utilizzo dei driver di periferica proprietari. Alcune distribuzioni Linux si oppongono infatti streanuamente, per motivi di principio, all’uso di driver proprietari: ciò può portare alla difficoltà di configurare certe tipologie di periferica, schede Wi-Fi o schede audio. Ubuntu racchiude, invece, i driver proprietari all’interno di un repository “ristretto” ma provvede comunque ad installarli qualora ve ne fosse la necessità. Un pop-up informa l’utente sull’azione intrapresa da parte di Ubuntu ed offre comunque la possibilità di disinstallare i driver proprietari.
I server che ospitano Ubuntu 8.04 sono al momento congestionati per l’elevato numero di download che sono attualmente in corso. E’ possibile tentare di procedere al download facendo riferimento a questa pagina.