La prossima versione LTS (Long Term Support) di Ubuntu sarà rilasciata ad aprile 2024, a distanza di due anni esatti dalla precedente. Mentre queste release supportate a lungo termine (per ben 10 anni dalla data di pubblicazione) sono evidentemente la scelta più “gettonata” per professionisti ed aziende, Ubuntu 23.10 Mantic Minotaur appartiene alla categoria dei rilasci “normali”, nell’ambito dei quali Canonical effettua esperimenti e integra nuove funzionalità che entreranno eventualmente a far parte, in futuro, delle prossime versioni LTS.
Per questo Ubuntu 23.10 (scaricabile da qui) è supportata per soli 9 mesi, fino a luglio 2024: trascorsa tale finestra temporale, gli utenti sono tenuti ad aggiornare a una successiva versione della distribuzione Linux.
Ubuntu 23.10 Mantic Minotaur è l’ultima versione che Canonical distribuisce in attesa del lancio della prossima LTS. Per questo motivo sulle macchine server utilizzate sul cloud vedete sempre, proposte di default, le release 20.04 LTS e 22.04 LTS (supportate rispettivamente fino ad aprile 2030 e aprile 2032). Dal prossimo anno si aggiungerà anche 24.04 LTS, versione che godrà di supporto esteso fino ad aprile 2034.
Le novità di Ubuntu 23.10
Dicevamo che le “versioni normali” di Ubuntu anticipano l’introduzione di funzionalità che vedremo successivamente comparire nelle release LTS. Con Ubuntu 23.10, Canonical abbraccia la crittografia delle unità di memorizzazione supportata dall’utilizzo del chip TPM (Trusted Platform Module). Un più ampio supporto hardware e un ventaglio più ampio di opzioni crittografiche saranno introdotti con Ubuntu 24.04 LTS.
La nuova versione di Ubuntu punta sulla sicurezza anche grazie ai profili AppArmor. Questi profili sono una rappresentazione delle regole di sicurezza per un’applicazione o un processo specifico. Definiscono quali risorse (file, directory,…) e privilegi di sistema possono essere accessibili da un’applicazione specifica.
Quando si esegue un’applicazione, il kernel Linux consulta i profili AppArmor ad essa associati. Se un profilo AppArmor è configurato per limitare l’accesso dell’applicazione solo a determinate risorse o privilegi, il kernel farà rispettare tali regole.
Matrimonio tra Ubuntu, Raspberry Pi e RISC-V
A pochi giorni dalla presentazione ufficiale di Raspberry Pi 5, emerge che Canonical e la fondazione hanno lavorato assieme per ottimizzare il supporto del single-board computer su Linux. Ci saranno quindi sia versioni server che desktop di Ubuntu 23.10 per Raspberry Pi 5. La versione desktop su Raspberry Pi 5 di fatto trasforma la scheda in un computer desktop basato sul sistema operativo del pinguino. Per quanto riguarda invece il mondo RISC-V, Ubuntu 23.10 estende il supporto alla scheda di sviluppo SiFive HiFive Pro P550.
Diventa più semplice e veloce trovare le app che servono
Ubuntu 23.10 introduce un App Center migliorato: fornisce un’interfaccia veloce e facile da usare per la ricerca delle applicazioni. Le app possono essere installate utilizzando gli onnipresenti file .deb e tramite i pacchetti Snap di Canonical.
Utilizzando l’App Center, è adesso possibile individuare le app che servono grazie a una ricca quantità di metadati forniti attraverso il Canonical Snap Store. Le applicazioni Snap, tiene a sottolineare Canonical, sono sottoposte a rigorose verifiche sul piano della sicurezza per garantire che non utilizzino permessi potenzialmente pericolosi.