Così come programmato da tempo, Ubuntu 11.04 “Natty Narwhal” (narvalo elegante, in italiano) è stato rilasciato quest’oggi in versione finale. La nuova release dell’apprezzata distribuzione Linux introduce numerose novità: la principale è quella che ha fatto più discutere ossia l’integrazione alla nuova interfaccia utente Unity. Come aveva già anticipato Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical – società che sponsorizza il progetto Ubuntu – ed ideatore della distribuzione, Ubuntu 11.04 abbandona il desktop environment GNOME per abbracciare un’interfaccia inizialmente pensata solo per i dispositivi mobili, dotati di schermi di dimensioni più compatte (ved. questo nostro articolo). Unity ha fatto la sua prima apparizione nella “Netbook Edition” (adesso messa in cantina) 10.10 di Ubuntu.
Per il momento, sebbene Unity sia divenuto il desktop environment di default, agli utenti è comunque concesso tornare a GNOME. Almeno per il momento, perché nelle future versioni di Ubuntu, assai probabilmente, tale possibilità non sarà più concessa.
Fulcro della nuova interfaccia è certamente il launcher, una barra disposta verticalmente, alla sinistra dello schermo, che permette di avviare rapidamente qualunque applicazione, in particolare quelle utilizzate con maggior frequenza. Il contenuto della barra è liberamente organizzabile e personalizzabile da parte dell’utente. Il launcher appare automaticamente portando il puntatore del mouse all’estremità sinistra del display e, nella parte inferiore, vengono mostrate una serie di icone che consentono di verificare i programmi in esecuzione, effettuare ricerche, accedere a file e cartelle personali. Il comportamento delle icone appare già familiare per coloro che arrivano da Windows o da Mac OS X.
Il pulsante in alto a sinistra, sul desktop di Ubuntu 11.04, raffigurante il logo della distribuzione, consente di aprire un pannello grazie al quale si potranno avviare delle ricerche sulle applicazioni installate oppure sui file presenti sul disco fisso. Un meccanismo che appare molto simile alla casella di ricerca di Windows 7 (Cerca programmi e file del pulsante Start) oppure alla funzionalità Spotlight di Mac OS X.
Unity guarda ai dispositivi di input multitouch: saranno sempre più diffusi, in futuro, e Canonical vuole proporre un sistema operativo in grado di operare senza problemi con tali device. Rispetto a GNOME, Unity appare spiccatamente vocato al controllo del sistema mediante i polpastrelli ed integra una funzionalità (“Love Handles“) per l’aggiunta di controlli user-friendly capaci di garantire una più comoda modalità d’interazione per lo spostamento ed il ridimensionamento delle finestre.
Chi volesse passare a GNOME, con la possibilità di tornare sui propri passi, sappia che la scelta del desktop environment da usare può essere operata direttamente dalla schermata di login di Ubuntu, facendo riferimento ai controlli esposti in calce ad essa.
Con Ubuntu 11.04 l’accento è stato posto, inoltre, sull’aspetto prestazionale: il sistema operativo appare molto più snello, rispetto alle precedenti versioni, anche sulle macchine più datate.
L’integrazione con il servizio cloud compunting “Ubuntu One” si è poi fatta più stretta: Canonical intende puntare molto sul servizio che consente una semplice sincronizzazione dei dati (file, contatti e segnalibri) tra più personal computer. In futuro, è probabile venga inserita anche l’utility “OneConf“, uno strumento che permette di replicare la configurazione di un sistema su altre macchine: ancora, però, il tool non è presente.
Le altre modifiche riguardano poi, essenzialmente, alcuni interventi sul “parco software” preinstallato insieme con la distribuzione. Banshee diventa il riproduttore multimediale predefinito (al posto di Rhythmbox) e la suite LibreOffice sostituisce OpenOffice.org.
L’edizione Desktop di Ubuntu 11.04 è prelevabile facendo riferimento a questa pagina, nelle versioni a 32 e 64 bit. L’edizione Server, anch’essa disponibile per sistemi x86 ed x64, è scaricabile da qui, sempre in formato ISO.
A breve pubblicheremo una recensione dettagliata di Ubuntu 11.04 approfondendo il comportamento di tutte le funzionalità “inedite” della distribuzione.