Twitter si prepara a lanciare una nuova piattaforma che permetterà agli editori web di visualizzare i “cinguettii” direttamente sui propri siti web in modo più semplice e rapido rispetto a quanto è possibile fare oggi con le API dell’azienda.
Il nuovo “framework”, battezzato @anywhere, consentirà a coloro che gestiscono siti web di inserire “tweets” rilevanti all’interno delle loro pagine ricorrendo “a poche righe di codice JavaScript”. Lo conferma Twitter che, con una nota ufficiale, ha spiegato gli obiettivi dell’iniziativa che mira a rendere i contenuti pubblicati sul celebre sito di “micro blogging” più facilmente fruibili all’interno delle normali pagine web.
Tra i partner che supportano il progetto “@anywhere” ci sono società quali Amazon, Microsoft (con il motore di ricerca Bing), il New York Times, Yahoo, Salesforce e Google (con YouTube).
Gli analisti hanno osservato come il framework “@anywhere” possa di fatto contribuire a spingere le attività di Twitter ben oltre i suoi attuali confini. “La strategia è quello di rendere Twitter il punto di riferimento per la veicolazione delle informazioni in tempo reale rendendo tali contenuti più semplici da distribuire attraverso un web che sta divenendo sempre più sociale”, ha affermato Augie Ray, analista presso Forrester Research. “Si immagini di poter condividere ciò che si sta leggendo senza mai lasciare il sito web in corso di visita”.
Altri analisti sono più cauti: “inserire il supporto di Twitter direttamente su un sito web può rivelarsi o molto interessante oppure addirittura rischioso”, ha dichiarato Enderle. “Ciò può essere utile sui siti web i cui gestori hanno una certa familiarità con il tenore dei feedbak inviati dai lettori” mentre l’analista prevede che possa essere controproducente sui siti di proprietà di grandi marchi.
Non è dato sapere quando avverà il debutto di “@anywhere”.
Per il momento, con una dichiarazione diametralmente opposta rispetto a quelle recentemente rese da Google, Twitter potrebbe a breve “sbarcare” in Cina. Parola di Jack Dorsey, presidente di Twitter, che ha confermato il prossimo varo di una versione in lingua cinese del social network. Potrebbe comunque trascorrere del tempo prima di vedere consentito, su scala nazionale, l’accesso a Twitter nel Paese orientale.
Ad oggi in Cina è impossibile fruire di servizi come Twitter, Facebook o YouTube a causa delle restrizioni governative che sono state imposte. Per eludere tali limitazioni, gli attivisti cinesi usano strumenti come TOR, sistema di comunicazione anonima che protegge gli utenti dalle analisi sul traffico attraverso l’impiego di una rete di “onion router”.
Oltre ai problemi legali in Cina, Twitter deve risolvere anche il problema del supporto Unicode. Mentre, lato web, il social network è già in grado di supportare il sistema di codifica dei caratteri Unicode (consentendo quindi la corretta resa dei caratteri cinesi), il servizio SMS usato per inviare messaggi brevi dal cellulare non è compatibile Unicode.
Per quanto riguarda una possibile cessione di Twitter (voci di corridoio riferivano di un possibile interesse da parte di Microsoft), Evan Williams ha negato il profilarsi di qualsiasi acquisizione, almeno per il prossimo biennio.