Twitter non è più in rosso, grazie agli accordi con Google e Bing

Nella pagina delle informazioni su Twitter campeggia tutt'oggi la frase "mentre il nostro modello di business è in fase di ricerca, spendiamo più soldi di quelli che guadagniamo".

Nella pagina delle informazioni su Twitter campeggia tutt’oggi la frase “mentre il nostro modello di business è in fase di ricerca, spendiamo più soldi di quelli che guadagniamo“. Il sempre più famoso social network nonché servizio di “micro-blogging”, grazie agli accordi commerciali stipulati nelle scorse settimane con i motori di ricerca Google e Bing, avrebbe però cominciato a produrre ottimi profitti.

Se i conti erano sinora in rosso, le recenti strette di mano con Google e Microsoft – secondo molti analisti – avrebbero rimesso in sesto le finanze di Twitter. Sia Google che Bing stanno attivando strumenti di ricerca che consentono di effettuare ricerche in tempo reale tra i “cinguettii” pubblicati dagli utenti di Twitter. Nelle SERP, ovvero le pagine proposte dai motori di ricerca in risposta ad una qualunque interrogazione, verranno via a via offerti – insieme con i risultati “tradizionali” – anche link facenti riferimento ai contenuti apparsi su Twitter. Su “google.com” la ricerca “in realtime” su Twitter appare già attiva mentre per il momento non lo è nella versione italiana del motore.

Secondo gli analisti, gli accordi con Google e Microsoft avrebbero fruttato, rispettivamente, 15 e 10 milioni di dollari mentre sulla carta Twitter sarebbe accreditata di una valutazione pari ad 1 miliardo di dollari.
Non è chiaro, al momento, se Twitter – già dal prossimo anno – possa iniziare a sperimentare nuovi modelli di business quali l’introduzione di advertising o l’attivazione di account “premium”, a pagamento.

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