Ancora ombre sulla gestione di Twitter da parte di Elon Musk. La notizia dell’ultima ora è che il social network dei cinguettii è uscito dal Codice di Condotta europeo contro la disinformazione, decisione che – nella peggiore delle ipotesi – potrebbe anche portare al ban su tutto il territorio europeo.
Non si tratta di una voce di corridoio come qualcuno potrebbe pensare, ma di una notizia ufficiale diffusa dal commissario per il mercato interno Thierry Breton, che ironicamente, proprio su Twitter, ha lanciato una vera e propria stoccata, senza mezzi termini. “Puoi scappare, ma non puoi nasconderti“, scrive Breton in riferimento al fatto che – nonostante tutto – Twitter dovrà obbligatoriamente rispettare gli obblighi del Digital Service Act (DSA), in vigore a partire dal prossimo 25 agosto.
Per chiunque avesse poca familiarità con l’argomento, in sintesi, il Digital Service Act punta a migliorare lo spazio digitale tutelando i diritti fondamentali di tutti gli utenti che utilizzano servizi digitali, come appunto Twitter.
Questa potrebbe rivelarsi una battaglia dispendiosa per Musk, in termini economici e non solo. Le violazioni del DSA, infatti, potrebbero portare a sanzioni anche pari al 6% del fatturato annuo globale. Inoltre, la ripetuta non conformità potrebbe rendere inaccessibile il social network agli oltre 440 milioni di consumatori sparsi per il vecchio continente.
L’Unione Europea in più di un’occasione ha invitato Twitter a combattere la diffusione di fake news e ad ostacolare le attività di bot e account falsi creati proprio per far girare informazioni infondate. La verità è che la piattaforma non ha mai raggiunto risultati brillanti in questa sfida, pur avendo volontariamente aderito al codice di condotta sulla disinformazione.
Con Musk alla guida però la reputazione di Twitter è peggiorata notevolmente, diventando una delle piattaforme peggiori in fatto di trasparenza, con una moderazione pari (quasi) a zero. La patata bollente passerà nelle mani di Linda Yaccarino, la nuova CEO del social network annunciata ufficialmente dall’imprenditore dietro Tesla e SpaceX.
Il mondo dei social nel frattempo si è diviso: c’è chi parla di censura e di un pretesto per attaccare Musk, e chi invece difende il DSA ritenendo che la disinformazione sia un problema reale, soprattutto sui social network.