Samsung ha fatto il punto sulle principali innovazioni che l’azienda sudcoreana ha introdotto nel corso degli ultimi 12 anni nel campo dei televisori. Il 2006 ha infatti segnato l’inizio dell’affermazione di Samsung sul mercato e il design battezzato Bordeaux per i TV LCD della società ha rappresentato un punto di svolta.
Nel 2010 Samsung ha presentato il primo TV LED 3D al mondo e nello stesso anno, il primo app store per smart TV svelando poi l’anno successivo il suo Smart Hub, intuitiva interfaccia utente per smart TV.
Gli ulteriori sviluppi presentati al mercato negli anni seguenti si sono concretizzati con i lanci del primo TV OLED al mondo, nel 2013, e dei primi TV UHD curvi e pieghevoli, nel 2014.
La sfida odierna è tutta incentrata sulla tecnologia Quantum dot ovvero sugli schermi a punti quantici (QLED o Quantum dot led).
Al posto del fosforo giallo, Quantum dot utilizza delle nanoparticelle (da qui il suo appellativo), minuscoli cristalli che intervengono sul blu e permettono di ottenere una luce bianca pura: ne avevamo parlato nell’articolo Cos’è la tecnologia Quantum dot e come funziona.
Come spiega Samsung nel commento appena pubblicato, “i TV QLED garantiscono un’esperienza visiva smart caratterizzata da immagini totalmente coinvolgenti. La capacità di fornire un volume colore del 100% consente ai televisori di produrre colori molto più luminosi e profondi, permettendo di visualizzare i contenuti esattamente come sono stati pensati dagli autori“.
I TV QLED non offrono soltanto il cosiddetto Wide Color Gamut ovvero una gamma colore estremamente estesa ma sono in grado di mantenere una qualità cromatica senza paragoni per tutti i livelli di luminosità che il televisore è in grado di rendere.
Abilità che all’atto pratico si traducono in sfumature più morbide e naturali indipendentemente dal livello di luminosità.
Nel caso dei QLED, il pannello è a 10 bit quindi capace di riprodurre 1 miliardo di colori (vedere Quanti colori può vedere l’occhio umano? Perché usare HDR10 e Dolby Vision) evitando del tutto il fenomeno del color banding che si presenta quando le sfumature non sono rese perfettamente e l’occhio è in grado di distinguerle separandole l’una dall’altra.
Rispetto agli OLED, i QLED usano – come accennato in precedenza – particelle di materiale non organico: i pannelli sono quindi accreditati di una vita più lunga e sono quindi molto meno vulnerabili all’usura.
In futuro Samsung continuerà a introdurre innovazioni e nuove tecnologie che renderanno ancora più ricca e coinvolgente l’esperienza di visione. Oltre alla tecnologia Quantum dot, il colosso sudcoreano cita anche i moduli MicroLED self emitting (neri perfetti, durata pressoché infinita, luminosità di picco molto elevata) che l’azienda ha presentato al CES 2018.
Di seguito l’infografica che ha prodotto Samsung e che riassume le evoluzioni promosse dall’azienda nel corso degli ultimi 12 anni.