La giornata di domani, 6 giugno, fungerà anche da ulteriore test per verificare quanto il protocollo IPv6 è adottato a livello mondiale. I dati sinora raccolti, infatti, sono tutt’altro che incoraggianti. Nonostante la penuria di indirizzi IPv4 (i 4,3 miliardi di IP assegnabili secondo le specifiche della quarta versione del protocollo utilizzato dal 1981 sino ad oggi), molti provider Internet tardano ad adeguare le proprie infrastrutture ad IPv6. Per poter utilizzare IPv6, oggi, chi si collega alla Rete utilizzando un ISP che non supporta ancora l’ultima versione dell'”Internet Protocol”, può attivare un tunnel. E sono proprio i costruttori di router che stanno iniziando a supportare il tunneling già in hardware, anche nei dispositivi rivolti ai clienti “consumer” oppure alle piccole e medie imprese mentre i ritardi maggiori nell’adeguarsi sono proprio dei fornitori d’accesso Internet.
Proprio ieri avevamo offerto alcune informazioni su IPv6 e sull’iniziativa “World IPv6 Day” che prenderà il via tra qualche ora. Per maggiori informazioni vi suggeriamo quindi di consultare il nostro articolo “Il 6 giugno sarà di nuovo “World IPv6 Day”: cosa cambia“.
A “fare la conta” dei client IPv6 sarà Arbor Networks che, attraverso la propria infrastruttura ATLAS, metterà a disposizione della “Internet Society“, l’organizzatrice dell’evento “World IPv6 Day” le funzioni di intelligence e misurazione del traffico Internet globale relativo all’adozione del nuovo protocollo.
Secondo quanto rilevato, in particolare, Arbor terrà traccia delle applicazioni su traffico nativo IPv6, della percentuale del traffico IPv6 rispetto al totale del traffico Internet nonché della percentuale di traffico IPv6 nativo rispetto al totale del traffico IPv6.
Tutti gli interessati potranno consultare le statistiche costantemente aggiornate da Arbor collegandosi con il blog della società oppure visitando la pagina web allestita sul sito del “World IPv6 Day”.
Anche Akamai, famosissima azienda che fornisce una piattaforma per la distribuzione di contenuti via Internet (tra i suoi clienti ci sono le più grandi aziende dell’IT), attiverà il cosiddetto dual stack permanente gestendo così tutte le richieste IPv6 pur conservando massima compatibilità con il protocollo IPv4. Sul sito web della società, a questo indirizzo, si potranno esaminare le statistiche in tempo reale.
“La transizione permanente al protocollo IPv6 da parte delle più grandi aziende del mondo consentirà di connettere miliardi persone e dispositivi che attualmente non sono ancora online“, ha dichiarato Leslie Daigle, Chief Internet Technology Officer di Internet Society. “L’IPv6 sarà determinante per il futuro di Internet e la sua evoluzione come piattaforma globale per l’innovazione, la collaborazione e lo sviluppo economico“.
Google stessa, attraverso le parole di Vint Cerf, ha voluto fare il punto della situazione offrendo tutta una serie di informazioni utili per comprendere la necessità della migrazione verso IPv6. La guida pubblicata da Google, per il momento solo in lingua inglese, è consultabile cliccando qui.