Il presidente USA Donald Trump ha posto il veto sulla possibile acquisizione di Qualcomm da parte di Broadcom.
Ancora una volta, il numero uno della Casa Bianca ha preferito guardare con scetticismo alle aziende estremo-orientali imponendo dall’alto la strada da seguire. Adducendo motivazioni legate alla sicurezza nazionale, Trump ha gelato le ambizioni di Broadcom che – lo ricordiamo – è di proprietà di Avago, un’azienda con sede a Singapore.
Il governo statunitense ritiene rischioso porre nelle mani straniere l’intera filiera legata alla produzione dei chip di casa Qualcomm, azienda che com’è noto ha sede in California.
Trump ha quindi deciso di proibire non soltanto l’acquisizione ma anche altre tipologie di accordi commerciali tra Qualcomm e Broadcom stilando una lista di manager che non possono assumere – né ora né in futuro – la guida di Qualcomm.
Il mancato accordo tra Qualcomm e Broadcom pone fine alle mire di acquisizione da parte di Intel anche se, come osservato nell’articolo Acquisizione di Broadcom e Qualcomm da parte di Intel?, per la società di Santa Clara è molto meglio così.
Broadcom potrebbe valutare il trasferimento della sede legale negli Stati Uniti, come peraltro più volte richiesto dalle autorità USA in passato.
Di recente le agenzie di intelligence d’Oltreoceano avevano addirittura consigliato ai cittadini di astenersi dall’acquistare prodotti Huawei e ZTE, aziende considerate troppo vicine al governo cinese.