Quando si parla di truffe online, si tende spesso a pensare che le prede più facili siano gli anziani o comunque persone con scarsa conoscenza informatica. Ma è davvero così?
Una ricerca portata avanti da Social Catfish che ha preso in esame dati che vanno dal 2017 al 2022, prendendo in considerazione il contesto statunitense, ha rivelato statistiche a dir poco interessanti su questo tema. A quanto pare, per rapporto fascia d’età e numero casi, le persone di 20 anni (o meno) sono quelle più colpite.
Il suddetto quinquennio, infatti, ha visto un aumento dei casi pari del 2.500% tra gli under 20, rispetto a un incremento del 805% tra gli anziani. Un dato importante, che però viene ribaltato se analizzato da un altro punto di vista.
Se si considera l’ambito delle truffe online sotto il punto di vista economico, infatti gli anziani sono molto più vulnerabili. Nel solo 2022, infatti, gli utenti senior hanno registrato perdite per 3,1 miliardi di dollari rispetto ai 210 milioni dei giovani nel corso dello stesso anno.
Truffe online? Un trend in aumento, ma il denaro recuperato resta una minima parte
Complessivamente, le truffe in rete sono costate alle persone la cifra record di 10,3 miliardi di dollari nel 2022, rispetto ai 6,9 miliardi di dollari dell’anno precedente. Le vittime hanno perso in media quasi 13.000 dollari (circa 12.000 euro), secondo lo studio, ma in realtà tutti i numeri potrebbero non essere del tutto accurati: delle 5.500 vittime intervistate per lo studio, 4.455 non hanno denunciato l’accaduto per vergogna.
Secondo lo studio, solo il 4,2% del denaro sottratto è stato recuperato, soprattutto grazie al lavoro dell’FBI. Questa percentuale così bassa non deve sorprendere: in molti casi, infatti, le truffe online hanno origine da altri paesi dove le forze dell’ordine americane non possono intervenire.
Al di là di questa pioggia di numeri, è facile farsi una domanda: perché i giovani vengono vittimizzati più spesso? Secondo alcuni potrebbe essere riconducibile all’utilizzo dell’IA. Secondo Social Catfish, in questo contesto, operazioni come clonazioni vocali e i famigerati deep fake sarebbero i principali indiziati.