Fare attenzione a tutto quello che succede in giro per il web è fondamentale al fine di non ritrovarsi in guai grossi. Molto spesso però tutto ciò si tramuta in qualcosa di ancor più pericoloso, soprattutto quando arriva tramite SMS. Questo è ciò che è capitato ad un povero pensionato di 73 anni
All’interno del link presente nel testo, un finto operatore chiedeva di impostare di nuovo da capo a tutti i codici di accesso utilizzando il lettore Postamat. È proprio da lì che è partita una truffa che ha portato via alla vittima ben 18.039 €.
Com’è avvenuta la truffa
Il messaggio è arrivato il 18 ottobre 2021. All’apparenza sembrava autentico, ma cliccando sul link tutto è cambiato. Il pensionato è stato indotto a collaborare con un sedicente operatore che, con toni rassicuranti, lo ha convinto a compiere azioni che hanno permesso ai truffatori di entrare nel suo conto. Nel giro di poche ore, hanno effettuato nove operazioni, prelevando tutta la somma in buoni fruttiferi postali.
Il giorno dopo, insospettito dall’impossibilità di ricontattare il fantomatico operatore, l’uomo si è rivolto alla sua filiale, dove ha scoperto la verità: era stato raggirato.
La sentenza che fa giustizia
Nonostante la denuncia immediata, Poste Italiane inizialmente si è rifiutata di risarcirlo, attribuendo la colpa al cliente. Ma il pensionato, assistito dall’avvocato Pierpaolo Florio, ha portato la vicenda in tribunale. La giudice Elisabetta Carloni, della terza sezione civile del tribunale di Firenze, ha stabilito che Poste Italiane non aveva adottato misure di sicurezza adeguate per proteggere il conto.
L’assenza di un sistema OTP per confermare le operazioni ha giocato un ruolo centrale nella sentenza. Inoltre, è stato accertato che il pensionato non aveva agito in modo negligente, confermando la sua totale estraneità alla responsabilità dell’accaduto. A ribadire dunque la responsabilità di Poste Italiane ci ha pensato la Cassazione: i fornitori di servizi di pagamento devono infatti garantire la sicurezza di ogni operazione.