Come suggerito dall’anticipazione di qualche giorno fa, Google ha ufficialmente lanciato il servizio Trova il mio dispositivo per Android. Stando a quanto dichiarato dal colosso di Mountain View, il network al momento consente di rintracciare solo smartphone e tablet, ma nel giro di qualche settimana/mese arriverà anche il supporto per cuffie/auricolari Bluetooth e localizzatori.
Il network sfrutta gli oltre 9 miliardi di dispositivi Android per rintracciare il proprio device smarrito. Il servizio è stato annunciato in occasione della Google I/O del 2023, con il lancio previsto per la scorsa estate. Il programma in agenda, per una serie di motivi, non è stato rispettato ma Big G non ha comunque perso tempo, anzi ha utilizzato questi mesi per potenziare ulteriormente la feature. All’inizio, ad esempio, Trova il mio dispositivo richiedeva che lo smartphone smarrito fosse connesso ad internet, ora invece – sfruttando il Bluetooth – funziona anche se il dispositivo è offline.
Dalla nuova landing page si apprende inoltre che è possibile rintracciare i Pixel 8 e Pixel 8 Pro anche quando i due top di gamma di Big G sono spenti. Un punto a favore non indifferente che potrebbe incrementare le vendite dei due smartphone (che a breve accoglieranno il fratello minore).
Per quanto riguarda altri accessori (tracker e cuffie) in futuro compatibili con Trova il mio dispositivo per Android, è stata già diffusa una prima lista:
- Localizzatori
- Pebblebee Clip
- Pebblebee Card
- Pebblebee Tag
- Chipolo One Point
- Chipolo One Card
- Eufy SmartTrack Link for Android
- Eufy SmartTrack Card for Android
- JioTag Go
- Cuffie
- JBL Tour Pro 2
- JBL Tour One M2
- Sony WH-1000XM5
- Pixel Buds Pro
Trova il mio dispositivo per Android: le misure di sicurezza
Oltre alla crittografia, il network arriva con due importanti misure di sicurezza. La prima è la possibilità di impostare un PIN, un pattern o una password per bloccare un dispositivo e, quindi, tenere al sicuro i propri dati personali.
La seconda riguarda invece la ricezione di notifiche sul proprio smartphone Android quando quest’ultimo rileva che un localizzatore Bluetooth sconosciuto si muove insieme all’utente. È una funzionalità molto importante che previene casi di tracking indesiderati, come quelli denunciati in passato e resi possibili dall’utilizzo di dispositivi come l’AirTag di Apple.