Acronimo di Light Fidelity, Li-Fi è una modalità di comunicazione che utilizza la luce visibile per trasferire velocemente dati wireless.
Di Li-Fi avevamo già parlato nel 2013 ma solo oggi la tecnologia sembra iniziare ad essere sufficientemente matura (vedere Li-Fi: trasmessi dati a 10 Gbps usando lampade a LED).
Utilizzata per la prima volta nel 2011 da Harald Haas, docente presso l’Università di Edimburgo, il trasferimento dati via Li-Fi viene oggi sperimentato in alcuni uffici di Tallin, in Estonia.
Grazie a Li-Fi diventa possibile muovere dati, in modalità wireless, alla velocità di 1 Gbps anche se Haas ha già anticipato che l'”asticella” può essere anche elevata, in futuro, fino a 10 Gbps. Durante i test di laboratorio, si è riusciti addirittura ad arrivare a ben 224 Gbps.
Li-Fi porta con sé vantaggi e svantaggi. Uno svantaggio non da poco è che, sfruttando lo spettro di frequenze della luce visibile, Li-Fi non può superare muri ed ostacoli di altro genere.
Inoltre, la tecnologia non può essere utilizzata in ambienti esterni ma solo all’interno degli edifici servendosi di appositi filtri.
Per quanto riguarda i pregi, Li-Fi consentirebbe di trasferire dati anche in quegli ambienti ove l’uso del Wi-Fi non è permesso. Li-Fi, evidentemente, non genererebbe interferenze fuori dallo spettro ottico che utilizza.
Da non trascurare, poi, l’aspetto legato all’ampiezza di banda: scaricare un film ad alta risoluzione diventa questione di pochi secondi.
Ogni lampada LED può potenzialmente trasformarsi in un trasmettitore wireless. Facendo lampeggiare la luce con tremolii dell’ordine di qualche nanosecondo (irrilevabili dall’occhio umano), è possibile far viaggiare l’informazione fino al ricevitore. Dal momento che i dati vengono trasmessi in forma binaria, lo 0 corrisponde allo stato OFF, mentre 1 allo stato ON.
Haas ha spiegato che è sufficiente aggiungere un semplice microchip ad ogni oggetto di illuminazione per renderlo in grado di trasmettere dati.
Diverse aziende stanno attualmente provando a sviluppare progetti incentrati su Li-Fi ma ci vorrà ancora qualche anno prima che la tecnologia possa davvero diffondersi. Ed, in ogni caso, si pensa più a lampade che possano fungere da ripetitori o dialogare con altri oggetti (Internet delle Cose; Internet delle Cose, che cos’è e come averne un assaggio) piuttosto che configurarle come rimpiazzi per il router WiFi.