La fama di Edward Snowden non ha confini. L’ex dipendente della National Security Agency (NSA) USA divenne noto dal 2013 dopo aver rivelato al pubblico dettagli significativi sui programmi di sorveglianza di massa condotti dall’Agenzia responsabile della sicurezza nazionale e da altre agenzie di intelligence statunitensi, così come da alcuni partner internazionali.
Snowden ha lavorato come consulente per la NSA e ha avuto accesso a una vasta quantità di informazioni riservate. Le sue rivelazioni fecero esplodere un vero e proprio scandalo, sollevando vive preoccupazioni riguardo alla privacy dei cittadini e alla portata delle attività di sorveglianza governativa, sia negli USA che in altri Paesi. Snowden mostrò che NSA raccoglieva dati su vasta scala, inclusi dati di comunicazione di cittadini statunitensi e stranieri, senza un adeguato controllo o supervisione.
Dopo aver fatto trapelare queste informazioni, Snowden ha lasciato gli USA e ha cercato rifugio in altri stati. L’amministrazione del Paese a stelle e strisce, infatti, lo accusa di spionaggio e altri reati legati alla divulgazione non autorizzata di informazioni classificate.
NSA assumerà il controllo di Internet nel giro di qualche giorno, è la profezia di Snowden
“La National Security Agency (NSA) è a pochi giorni dal prendere il controllo di Internet“, ha scritto Snowden in un post su X. E, incredibilmente, la notizia “non è sulle prime pagine dei giornali, perché nessuno se ne è accorto“, aggiunge.
La “gola profonda” che in passato ha fornito i documenti sulle attività di NSA a diverse testate giornalistiche, fa presente che l’Agenzia estenderà in modo davvero eccessivo i suoi poteri di sorveglianza.
Da dove scaturisce il monito di Snowden? Gli USA stanno per approvare un disegno di legge che riforma ed estende una parte del Foreign Intelligence Surveillance Act (FISA), nota come Sezione 702.
Attualmente, NSA può costringere i fornitori di servizi Internet come Google e i vari provider di telecomunicazioni a consegnare dati personali relativi agli utenti privati e aziendali. Come sottolinea Elizabeth Goitein, co-direttrice del programma Liberty and National Security presso il Brennan Center for Justice, una modifica apparentemente innocua della definizione nella legge FISA 702, il governo d’Oltreoceano potrebbe andare ben oltre il raggio d’azione inizialmente definito e costringere quasi ogni azienda e individuo che fornisce qualsiasi servizio legato a Internet, di coadiuvare operazioni di sorveglianza poste in essere da NSA stessa.
“La novità coinvolge una vasta gamma di aziende che mettono a disposizione dei loro clienti servizi di connettività e che quindi hanno accesso a dispositivi su cui transitano le comunicazioni“, si legge. Inoltre, i soggetti obbligati a consegnare i dati non possono “puntare i piedi” per via delle pesanti sanzioni previste nel provvedimento normativo.
Il disegno di legge ha ricevuto una forte opposizione bipartisan ed è definito, da più parti, come assolutamente “terrificante”. Eppure potrebbe diventare operativo già dal 19 aprile.
Attenzione alle possibili conseguenze negli accordi per il trasferimento dati tra Europa e Stati Uniti
Dopo una lunghissima diatriba, che ha messo in grave difficoltà aziende e cittadini abituati a utilizzare piattaforme cloud erogate da fornitori con sede principale negli USA, l’11 luglio 2023 è entrato in vigore un nuovo accordo con l’Unione Europea per il trasferimento dati al di fuori dei confini degli Stati membri.
La decisione di adeguatezza per il trasferimento dati tra Europa e USA, ha portato la Commissione Europea a qualificare nuovamente il Paese a stelle e strisce come una “destinazione” capace di assicurare un livello di protezione sufficiente a tutela dei dati personali appartenenti a imprese e cittadini europei.
L’associazione Noyb, per bocca del fondatore Max Schrems, si era affrettata a dichiarare che la nuova intesa (la terza della storia) avrebbe avuto vita breve e che sarebbe cominciata una nuova battaglia per invalidare l’accordo.
Ad oggi l’intesa Europa-USA incentrata sul trasferimento dei dati è pienamente in vigore ma le novità relative a FISA 702, potrebbero complicare di nuovo il quadro se fossero davvero ratificate dal Parlamento e divenissero operative.