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Il colosso tecnologico TP-Link, leader mondiale nella produzione di router Wi-Fi e dispositivi, è finito sotto i riflettori del governo statunitense.
Nonostante gli sforzi per distanziarsi dall’influenza cinese, le sue operazioni continuano a destare preoccupazioni in termini di sicurezza nazionale. I Dipartimenti della Difesa e del Commercio degli Stati Uniti hanno avviato un’indagine per valutare i rischi potenziali legati all’uso di questi dispositivi, in particolare per quanto concerne le strutture militari.
Dal 2022, la compagnia ha avviato una riorganizzazione societaria con l’obiettivo di separare il suo mercato globale da quello cinesi. Questo ha portato alla creazione di due entità distinte, ovvero TP-Link Corporation, con sede a Singapore, che gestisce le operazioni internazionali, e TP-Link Systems negli Stati Uniti, dedicata alla ricerca e sviluppo.
Tuttavia, nonostante questa separazione formale, un’indagine condotta da Bloomberg ha rivelato legami persistenti tra i due distaccamenti con conseguenti preoccupazioni da parte degli USA.
I “due volti” di TP-Link e le preoccupazioni USA
Le dichiarazioni di Jeffrey Chao, CEO di TP-Link Systems, mirano a rassicurare le autorità americane. “Ho scelto l’America. Non collaboriamo più con aziende cinesi“, ha affermato lo stesso.
Tuttavia, queste parole non sono bastate a dissipare tutti dubbi, tanto che si discute di restrizioni significative, fino a misure più estreme, come il potenziale divieto di vendita dei prodotti TP-Link negli Stati Uniti. Una situazione alquanto drastica, vista la diffusione di questi dispositivi sul territorio statunitense e non solo. In Giappone, ad esempio, quasi due terzi delle telecamere per PC vendute nel 2024 portano il marchio dell’azienda.
Questa situazione si colloca in un contesto più ampio di geopolitica tecnologica, dove le tensioni tra Stati Uniti e Cina stanno influenzando profondamente il settore delle telecomunicazioni. L’eventuale decisione di limitare o vietare i prodotti TP-Link potrebbe avere ripercussioni globali, stabilendo un precedente preoccupante per i consumatori e per il supporto degli stessi prodotti.