Bisogna sempre avere un po’ di spazio di archiviazione in più nel proprio computer per essere al sicuro e poter installare programmi particolarmente esigenti o pronti a occupare molta memoria. Purtroppo non tutti se lo ricordano, compresi i maggiori colossi internazionali di qualsiasi settore. Recentemente questo problema si è presentato a Toyota, in Giappone, dove a fine agosto si è trovata costretta a bloccare 28 linee produttive per “problemi con i PC”, ovvero per avere occupato tutto lo storage interno.
Toyota ferma la produzione di auto per gli hard disk
Incredibile ma vero: 14 impianti per la produzione di automobili Toyota del Sol Levante hanno dovuto affrontare un shut down per “spazio di archiviazione insufficiente”. Secondo un comunicato stampa rilasciato dalla società, il disguido sarebbe correlato a un intervento di manutenzione effettuato pochi giorni prima, con dati che si sono accumulati nel database fino a un errore nel loro salvataggio. A peggiorare la situazione è stata l’assenza di un backup funzionante, che invece avrebbe presentato il medesimo problema impedendo all’azienda di effettuare lo switch e mantenere attive le linee di produzione.
In pochi giorni gli ingegneri Toyota hanno comunque ristabilito la produzione spostandosi su un server con più spazio di archiviazione. Qualcuno ha parlato di cyberattacco ai danni del gigante delle automobili, ma quest’ultimo ha assicurato che si è trattata di una semplice svista: “In futuro, rivedremo le nostre procedure di manutenzione e rafforzeremo i nostri sforzi per prevenire il ripetersi [di questo incidente], in modo da poter consegnare il maggior numero di veicoli ai nostri clienti il prima possibile”. Naturalmente Toyota ha pubblicato anche delle scuse nei confronti di clienti, fornitori e parti coinvolte in questa interruzione della produzione.