Esattamente tra una settimana il network Tor potrebbe subire uno stop. Alcuni collaboratori del progetto hanno infatti deciso di protestare contro l’allontanamento di Jacop Appelbaum, uno dei più conosciuti attivisti, e l’intenzione di assumere un ex dipendente della CIA (l’agenzia di spionaggio per l’estero degli Stati Uniti) che verrebbe posto ai vertici.
A tutti i volontari che gestiscono un onion router all’interno della rete Tor viene chiesto, il prossimo 1° settembre, di aderire allo “sciopero”. Se l’iniziativa dovesse andare in porto, il sistema di comunicazione anonima collasserebbe, almeno temporaneamente e agli utenti non verrebbero fornite sufficienti garanzie in termini di privacy.
In una nota pubblicata su Pastebin gli utenti vengono infatti invitati, per tutta la giornata del 1° settembre, a non collegarsi con la rete Tor e a non utilizzare alcun servizio.
Il “benservito” ad Appelbaum è stato comunicato a seguito dell’accusa di presunte molestie sessuali. Chi proclama il “Tor strike” per giovedì prossimo chiede che venga fatta piena luce sulla vicenda: Appelbaum sarebbe stato messo alla porta senza fornire alcuna documentazione e senza spiegazioni certe. Inoltre, vengono sollevati dubbi sui rapporti con il New York Times, testata che per prima ha pubblicato la notizia della cacciata di Appelbaum ma che tuttavia non ha dato spazio a tutte le “voci”, soprattutto delle posizioni diametralmente opposte a quelle dell’accusa.
Soprattutto, però, viene aspramente criticata la decisione di assumere un “ex-CIA”. Una scelta che farebbe cadere verticalmente la fiducia nel network Tor e nei principi sui quali il sistema di comunicazione anonima è stato creato.
Nell’articolo Tor Browser, ecco come si usa abbiamo visto come funziona Tor e in che modo possa effettivamente anonimizzare le comunicazioni online.