Nei giorni scorsi avevamo parlato delle “grandi manovre” degli operatori di telefonia mobile italiani a seguito delle nuove disposizioni AGCOM e delle misure assunte dal Governo: l’applicazione della tariffazione a 28 giorni non è più ammessa.
Nella stragrande maggioranza dei casi, gli operatori non hanno fatto altro che tornare alla fatturazione mensile introducendo però un rincaro dei canoni di abbonamento pari all’8,6%: TIM, Vodafone e Wind Tre tornano alla tariffazione mensile: gli aumenti però permangono.
Di fatto restano così in vigore gli aumenti tariffari per gli utenti (che hanno comunque facoltà di esprimere il diritto di recesso nei termini indicati da ciascun operatore) e ciò che in seguito al passaggio alla tariffazione a 28 giorni si pagava in 13 fatture verrà adesso versato in 12 fatture.
Tiscali imbocca un’altra strada e annuncia il passaggio alla fatturazione mensile senza aumenti
Con l’evidente obiettivo di distinguersi dal comportamento degli altri operatori italiani, Tiscali ha fatto sapere oggi che dal prossimo 5 marzo tornerà ad applicare la fatturazione mensile (le offerte non saranno più rinnovate ogni 28 giorni) ma la modifica avverrà a prezzi invariati.
Ciò significa che i clienti Tiscali avranno in omaggio un mese di abbonamento in più, con uno sconto pari all’8,6%. Inoltre, non sono previste diminuzioni del traffico incluso in ciascuna offerta.
L’amministratore delegato di Tiscali Riccardo Ruggiero parla di “una scelta a vantaggio dei clienti che conferma ulteriormente la coerenza di Tiscali nel portare avanti la sua mission di trasparenza e il suo approccio di libertà per il cliente; coerenza già dimostrata in precedenza anche per i servizi di telefonia fissa e internet, per i quali Tiscali non ha mai introdotto la tariffazione a 28 giorni“.