Tiscali, società fondata nel 1998 dall’attuale presidente ed amministratore delegato Renato Soru (nella foto a lato), è sul piede di guerra. La società sarda ha infatti richiesto 285 milioni di euro di risarcimento danni a Telecom Italia.
La notizia arriva da un esame della relazione finanziaria dell’ex monopolista dove si fa presente che Tiscali, prendendo le mosse da un noto provvedimento sanzionatorio dell’antitrust italiana (che nel maggio 2013 ha sanzionato Telecom con una multa da circa 104 milioni di euro per abuso di posizione dominante nelle infrastrutture di rete), ha quantificato i danni che il comportamento mantenuto dall’azienda guidata Giuseppe Recchi e Marco Patuano avrebbe causato al suo business.
Nella relazione di Telecom si legge che Tiscali “ha avanzato pretese risarcitorie contestando asserite condotte abusive che Telecom Italia avrebbe posto in essere, negli anni 2009-2014, mediante atti di boicottaggio tecnico e praticando offerte economiche alla clientela business, in aree aperte al servizio ULL, non replicabili dai concorrenti dato l’asserito eccesso di riduzione dei margini di sconto (pratiche di “margin squeeze”)“.
Tradotto, Tiscali sostiene che Telecom – anche in forza di quanto deciso quasi due anni fa dall’AGCM – avrebbe approfittato della propria posizione dominante sul mercato per applicare un’aggressiva politica di contenimento dei prezzi che non potesse essere seguita, perché assolutamente sconveniente, dalla concorrenza.
Telecom, da parte sua, ha fatto presente che si costituirà in giudizio confutando le pretese avanzate dalla controparte.