TIM ha annunciato quest’oggi tre importanti innovazioni: l’avvio dei primi test per lo sviluppo della rete in fibra ottica 25GS-PON capace di raggiungere ben 25 Gbps in downstream, l’attivazione a Matera della rete mobile basata su Open RAN e la realizzazione a Torino del primo collegamento Open RAN 5G sulle frequenze dei 3,7 GHz.
A marzo 2021 TIM aveva iniziato a portare in tre città italiane (Torino, Roma e Genova) la connettività in fibra XGS-PON (X=10, G=Gigabit, S=simmetrici, PON=passive optical network) che permette al cliente finale di impegnare fino a 10 Gbps simmetrici, quindi sia in download che in upload. La tecnologia è poi entrata in fase di sperimentazione (luglio 2021) presso alcune centrali di Brindisi e Taranto; da fine settembre 2021 la connettività XGS-PON sarà attivata su alcune centrali di Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Cagliari.
La nuova sperimentazione realizzata nei laboratori TIM di Torino in collaborazione con Nokia utilizzando gli apparati OLT (Optical Line Terminator) già adottati nelle centrali attive, ha permesso adesso di realizzare una connessione in fibra a 25 Gbps in downstream.
I tecnici di TIM e Nokia hanno sperimentato positivamente sia la capacità di banda trasmissiva del sistema 25GS-PON sia la coesistenza sulla stessa fibra ottica con le altre tecnologie già in campo: GPON (con capacità fino a 2,5 Gbps in download) e XGS-PON (con capacità fino a 10 Gbps).
La caratteristica di coesistenza consente l’introduzione del 25GS-PON sulla stessa infrastruttura passiva in fibra ottica utilizzata per le attuali tecnologie GPON e XGS-PON.
La nuova connessione basata su tecnologia 25GS-PON sfrutta al meglio le caratteristiche fisiche della fibra ottica moltiplicando le capacità della attuale rete FTTH (Fiber-to-the-Home).
La tecnologia 25GS-PON potrà fornire maggiore velocità e capacità di connessione consentendo soprattutto alle imprese, ai distretti industriali e alla Pubblica Amministrazione di soddisfare la domanda di connettività sempre più crescente a supporto della digitalizzazione del Paese.
Open RAN per la rete mobile: le novità
In un altro articolo abbiamo visto cos’è Open RAN e quali benefici introduce per gli operatori di telecomunicazioni.
Nato sotto la spinta di un consorzio che mira a “liberare il mercato” e favorire la concorrenza riducendo allo stesso tempo i costi, soluzioni Open RAN sono state al momento utilizzate da TIM sia a Faenza (Ravenna) che a Matera.
Grazie alla collaborazione con Mavenir per le componenti RAN, con MTI per la Radio Unit 4G, con Dell Technologies, Intel e VMware, TIM ha potuto disaccoppiare le componenti hardware e software della rete di accesso radio secondo una logica di diversificazione dei fornitori e nell’ottica di favorire un più ampio ecosistema industriale.
Si tratta di un’importante iniziativa infrastrutturale che vede la sua natura evoluzione in una serie di interventi sulla rete 5G e sullo sviluppo di soluzioni per l’edge computing.
Presso il TIM Innovation Lab di Torino è stato stabilito il primo collegamento Open RAN 5G stand alone (quindi del tutto indipendente dalla piattaforma 4G) che a breve sarà attivato anche sul campo nella città di Matera.
Il link Open RAN 5G è stato realizzato sulle frequenze dei 3,7 GHz su rete TIM di quinta generazione.
Lo sviluppo di soluzioni Open RAN si pone in linea con il piano 2021-2023 “Beyond Connectivity” che mira a unire la potenzialità dell’Edge Cloud e dell’intelligenza artificiale. La tecnologia permette agli operatori di rafforzare gli standard di sicurezza, migliorare le prestazioni della rete e ottimizzare i costi, in modo da fornire servizi digitali sempre più evoluti come quelli legati alle nuove soluzioni per l’Industry 4.0, le Smart City e la guida autonoma.