TIM prova a raddoppiare la capacità trasmissiva della sua rete LTE. In collaborazione con la statunitense Kumu Networks ha avviato alcuni test pratici in provincia di Torino con il preciso obiettivo di verificare affidabilità e prestazioni della nuova soluzione.
L’idea è quella di inviare e ricevere contemporaneamente il segnale LTE sulla stessa frequenza di fatto moltiplicando per due la capacità dell’attuale rete 4G (Full Duplex Relay).
Grazie a questo approccio è possibile far viaggiare contemporaneamente le trasmissioni mobili in downlink e uplink, anche se di intensità diversa, aprendo le porte non soltanto ad un ulteriore balzo in avanti, in termini di performance, per ciò che riguarda il 4G ma anche in vista dell’arrivo del 5G.
Da TIM si spiega che “Kumu Networks ha sviluppato questa innovativa tecnologia che consente di superare l’auto-interferenza del segnale mobile e di raddoppiare l’efficienza dello spettro radio“. Il Full Duplex Relay diventa quindi uno strumento abilitante in vista del lancio del 5G.
A partire dal 2020 il 5G introdurrà sul mercato nuovi servizi, non solo per le comunicazioni fra individui ma anche per quelle tra milioni di oggetti e sensori collegati alla rete Internet (il mondo Internet delle Cose; vedere anche Internet delle Cose, che cos’è e come averne un assaggio e Controllare dispositivi connessi alla rete con IFTTT).
Grazie al 5G non solo si potranno raggiungere velocità di trasferimento dati ancora maggiori (dell’ordine delle decine di Gbps) ma anche connettere centinaia di migliaia di device per chilometro quadrato a latenza bassissima, dell’ordine del millisecondo.