TIM l’aveva già fatto in passato con alcuni clienti selezionati ma adesso l’ex monopolista riceve il “via libera” da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).
L’operatore potrà abilitare una connessione ADSL sulle utenze che al 15 maggio 2020 utilizzavano soltanto una linea TIM Voce. L’iniziativa è gratuita e quasi sicuramente TIM si concentrerà sulla fornitura del servizio nelle aree già servite dalla fibra in modalità FTTC (Fiber-to-the-Cab).
È infatti evidente che mano a mano che gli abbonati interessati a disporre di una connessione ultrabroadband (da 30 Mbps in downstream in su) richiedono l’attivazione delle offerte in fibra, si liberano porte sugli apparati DSLAM in centrale.
Queste risorse vengono evidentemente adesso “riciclate” per fornire un servizio ADSL base agli utenti che non l’hanno mai avuto in precedenza.
Nella delibera di AGCOM si legge che TIM dovrà correttamente informare gli abbonati astenendosi in ogni caso dall’applicare costi di attivazione, disattivazione e canoni per il servizio di accesso ADSL.
AGCOM esclude quindi l’eventualità di applicare rimodulazioni del servizio che dovrà essere offerto ai clienti scelti senza limitazioni di tempo.
Per AGCOM non ci sarebbero rischi sul piano della concorrenza perché anche gli altri operatori di telecomunicazioni sarebbero di fatto nelle condizioni di offrire offerte simili.
TIM non è però tenuta ad abbassare i costi per l’utilizzo delle sue infrastrutture da parte di soggetti terzi (accesso in modalità wholesale).
Gli utenti ai quali sarà eventualmente attivato il servizio ADSL in presenza della sola offerta TIM Voce avranno facoltà di recedere dal contratto e passare a un altro operatore in qualunque momento. Inoltre, è facoltà degli abbonati scegliere il modem che preferiscono: acquistandolo in proprio oppure accettandone la fornitura da parte di TIM. In questo secondo caso, l’operatore è chiamato a illustrare le condizioni economiche e contrattuali per l’eventuale fornitura del modem.