L’amministratore delegato di TIM, Amos Genish, ha dichiarato che l’azienda sta lavorando a un piano di sviluppo sostenibile sul lungo periodo.
I dettagli saranno annunciati il prossimo 6 marzo; per il momento si sa soltanto che Genish (nella foto più avanti) pensa a un’azienda sempre più impegnata sulla convergenza tra fisso, mobile e multimedia.
L’israeliano, che ha preso le redini di TIM dopo l’addio di Flavio Cattaneo, aggiunge che uno degli obiettivi a priorità maggiore è passare sulla rete in fibra ottica quanti più clienti possibile. Il fatto che dei 7 milioni di clienti broadband solo 1,8 milioni sia abbonato a un servizio di connettività in fibra (FTTH o FTTC) viene considerato un problema importante.
L’AD di TIM ha quindi ha spiegato che adesso circa 5 milioni di utenze devono essere migrate rapidamente da 10 a 200 Mbps quindi passate da ADSL a FTTC.
L’ipotesi sul tavolo sembra essere quella di effettuare automaticamente il passaggio da connettività ADSL alla fibra ottica. L’utente potrà eventualmente opporsi (opt-out) dopo essere stato informato circa la modifica tecnica.
TIM avrebbe già avviato un colloquio con AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) per verificare la fattibilità dell’operazione sul piano normativo e procedurale.
Diversamente rispetto a quanto emerso in un passato neppure neanche troppo lontano, Genish ha infine chiarito che TIM non intende investire nelle aree a fallimento di mercato (le cosiddette aree bianche). L’amministratore delegato dell’ex monopolista ha piuttosto voluto tornare a tendere la mano a Open Fiber: “siamo aperti a partnership” per la realizzazione della rete, ha osservato.
Non ci sarebbe inoltre alcuna mira su Open Fiber e sulle ventilate ipotesi di fusione che qualcuno aveva iniziato ad avanzare. “L’Italia è grande abbastanza per ospitare due reti in concorrenza“, ha concluso Genish.
A questo punto, dopo la presa di posizione di Fastweb che ha confermato di essere cliente di Open Fiber per le aree a fallimento di mercato (Fibra ottica: Open Fiber chiarisce i suoi piani futuri, anche TIM potrebbe presto formalizzare i rapporti con la controllata di Enel e Cassa Depositi e Prestiti.