Nei giorni scorsi l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato la delibera con cui ha ufficialmente stabilito in quali casi gli operatori di telecomunicazioni possono usare il termine “fibra” per pubblicizzare le loro offerte: Fibra ottica FTTH, FTTB, FTTC, FWA e ADSL: gli operatori dovranno specificare la tecnologia usata.
Nello stesso provvedimento AGCOM ha indicato che i provider sono obbligati a chiarire esplicitamente le specificità tecniche delle offerte di connettività proposte alla clientela, sia in fase contrattuale che in quella pre-contrattuale.
Attraverso l’esposizione di alcuni “bollini”, gli utenti possono comprendere a colpo d’occhio quale tipo di connessione viene offerta e ottenere una stima delle prestazioni ottenibili.
Queste sono le sigle che sono state decise da AGCOM di concerto con gli operatori (con un’impostazione quindi più snella rispetto a quella inizialmente proposta):
– Sigla F “fibra” (colore verde). Le infrastrutture basate su fibra ottica fino all’unità immobiliare o all’edificio dell’abbonato (casi FTTB e FTTH).
– Sigla FR “fibra mista rame” o “fibra mista radio” (colore giallo). Architetture in cui la fibra ottica viene usata solo fino a nodi intermedi (casi FTTC e FWA).
– Sigla R “fibra rame” o “fibra radio” (colore rosso). Configurazioni di rete che non prevedono l’utilizzo della fibra ottica nella rete d’accesso e/o che comunque non abilitano l’utilizzo di servizi a banda ultralarga (connettività ADSL, HiperLAN e similari).
Per adesso l’utilizzo della nuova simbologia è definito “sperimentale” e gli obblighi dovrebbero diventare effettivi a partire dal 1° gennaio 2019.
TIM e Wind sono i propri operatori ad aver abbracciato l’impiego dei nuovi “bollini”: già da oggi se si effettua una verifica della copertura qui o qui, le due aziende espongono le sigle F, FR e R a seconda della tipologia di servizio fornito.
Ricorrendo agli strumenti presentati nel nostro articolo Copertura fibra TIM: gli strumenti più utili per le verifiche è possibile svolgere in proprio verifiche approfondite valutando anche le velocità stimate in downstream e upstream.