L’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha comunicato di aver avviato due procedimenti istruttori per una presunta pratica commerciale scorretta nei confronti di TIM e Vodafone.
Al centro delle verifiche vi sono le pratiche di telemarketing utilizzati dai due operatori telefonici: “le telefonate verrebbero effettuate sull’utenza privata fissa e/o sul cellulare dei consumatori, in qualunque momento della giornata e in maniera insistente“, scrive in una nota l’AGCM.
I comportamenti oggetto di contestazione potrebbero integrare un’ipotesi di condotta aggressiva vietata dal Codice del Consumo, qualora risulti verificata la ripetitività, l’insistenza e l’invasività delle sollecitazioni telefoniche, “spesso vengono effettuate in un limitato arco temporale e comunque in orari inidonei al confronto telefonico“.
Per accertare le condotte “sospette”, incaricati AGCM hanno svolto – nel corso della giornata di ieri – una serie di ispezioni nelle sedi di TIM, Vodafone e di alcuni call center con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Nell’articolo Chiamate telefoniche indesiderate: consigli Garante avevamo a suo tempo pubblicato i suggerimenti del Garante Privacy per tutelarsi dalle chiamate telefoniche “selvagge”.
Il Registro delle Opposizioni da solo non sembra funzionare perché molti call center continuano ad effettuare chiamate contro legge ignorando la presenza della numerazione nella lista.
Nell’articolo Bloccare chiamate call center su Android abbiamo visto com’è possibile difendersi sulle utenze mobili (in calce all’articolo c’è comunque anche un suggerimento interessante indipendentemente dall’utenza che si sta adoperando) mentre nell’approfondimento Come bloccare chiamate call center e telefonate indesiderate con Fritz!Box abbiamo presentato una possibile soluzione per la linea fissa.
Dispositivi come questo, seppur contraddistinti da un look piuttosto “giocoso” funzionano perché arrivano già con una pingue block list, liberamente personalizzabile.
In ambito lavorativo, si può valutare l’utilizzo di un centralino (PBX) che permetta, da interfaccia grafica (GUI), di aggiungere delle liste di blocco per impedire lo squillo automatico dei telefonici in caso di ricezione delle chiamate indesiderate.