Esattamente un anno fa, Tim Cook – CEO di Apple – aveva speso numerose parole per spiegare in che modo l’azienda da lui gestita sarebbe stata differente rispetto a quello precedentemente guidata da Steve Jobs (Cook parla del passato, del presente e del futuro di Apple).
All’epoca Cook aveva respinto le critiche mosse da più parti ad Apple che dipingevano l’azienda come una realtà non all’altezza di tenere il passo così come faceva quando era capitanata dalla carismatica figura di Jobs.
A nemmeno due anni dal suo insediamento al timone di Apple, Cook offre una nuova lunga intervista ribadendo come la sua società sia attentissima alle evoluzioni del mercato e particolarmente interessata ai cosiddetti “dispositivi indossabili” (i Google Glass sono un primo esempio).
Nel corso dell’ultimo anno Cook si è trovato a dover difendere Apple da ripetute accuse di elusione fiscale (Apple paga poche tasse: l’accusa e la difesa dell’azienda), a fronteggiare il valore delle azioni in caduta libera (Apple: crollo in borsa. Tim Cook sta per lasciare?), a confrontarsi con diverse indagini avviate dall’antitrust (Apple riconosce i due anni di garanzia e aggiorna il sito; Accordi tra Apple ed operatori: l’antitrust avvia un’indagine) e ad individuare strategie per mantenere la Mela competitiva rispetto ai principali concorrenti.
“Non siamo assolutamente in difficoltà“, ha esordito Cook. “Siamo un’azienda che sviluppa prodotti e, quindi, ci concentriamo sui prodotti“. Le vendite degli iPhone e degli iPad (nell’ultimo trimestre, rispettivamente, 85 milioni e 42 milioni) confermano, secondo il CEO della Mela, il favore dell’utenza. A proposito del valore del titolo Apple in borsa, Cook parla di “cicli temporali” che possono rientrare tutto sommato nella “normalità”. Le performance del titolo sono state frustranti per noi e per gli investitori – spiega – ma si tratta di qualcosa che è già accaduto in passato. E ripete: “quello che vogliamo fare è concentrarci sui prodotti. Siamo ancora un’azienda capace di cambiare le regole del gioco. Abbiamo in serbo grandi progetti: ci stiamo lavorando da tempo“.
Sul futuro della Apple TV Cook ha preferito non sbilanciarsi. Dopo un’accoglienza molto fredda, infatti, si è arrivati a vendere circa 13 milioni di Apple TV, la metà delle quali solo nell’ultimo anno. “Abbiamo cominciato a rispondere ad alcune esigenze degli utenti, non ancora a tutte“, confermando che la Apple TV – nonostante qualche ruggine con gli studi di Hollywood – resterà un’area di grande interesse per la mela morsicata. Ci sarà un’evoluzione della Apple TV, quest’anno? Cook ha preferito tacere.
Per quanto riguarda i dispositivi indossabili, Cook parla di un mercato che non sarà “di massa”, come nel caso degli occhiali per la realtà aumentata realizzati da Google (Pubblicato il kernel dei Google Glass: le novità).
Si tratta di un campo molto stimolante anche per la casa di Cupertino: Cook, mostrando il suo Nike Fuelbrand, un dispositivo che è in grado di dialogare con Apple iOS e che fonisce dati sull’attività motoria giornaliera dell’utente, spiega che rappresenta un valido esempio di device intelligente, apprezzato dagli utenti.
Non è dato sapere se Cook abbia voluto sviare gli intervistatori nascondendo un dispositivo indossabile al quale Apple sta già lavorando (la realizzazione di un iWatch è data ormai quasi per certa dalle “voci di corridoio”) ma il CEO dell’azienda si è limitato a dichiarare che la tipologia di prodotto da realizzare va studiata con grande attenzione. Bisogna cioé capire se possa risultare interessante per gli acquirenti, diverso da ciò che è disponibile sul mercato, leggero e pratico da usare. Un dispositivo indossabile è qualcosa di delicato perché dovrebbe riflettere il look scelto dalla persona che lo indosserà. Un aspetto, questo, molto più complesso di quanto possa sembrare.