Sempre più in bilico la posizione di TikTok negli Stati Uniti. Dopo il rischio ban (che può essere evitato unicamente con la gestione della piattaforma affidata ad un’azienda con sede negli USA), il Dipartimento di Giustizia ha citato in giudizio il social e la sua società madre ByteDance per la violazione del Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA). In base a quest’ultimo, infatti, i siti web non possono raccogliere, utilizzare e divulgare i dati di utenti con età inferiore ai 13 anni senza il consenso dei genitori.
TikTok, nuove accuse mosse dal Dipartimento di Giustizia USA
In base al documento (composto da 31 pagine e consultabile interamente qui), TikTok dal 2019 ha consapevolmente consentito ai bambini di creare account e di scambiare messaggi, foto e video con utenti di maggiore età tramite la nota piattaforma social. Il servizio di proprietà di ByteDance viene inoltre accusato di raccogliere e conservare informazioni su utenti minorenni (anche con gli account creati con la Kids Mode) senza il consenso dei loro genitori.
Il Dipartimento di Giustizia fa notare anche che TikTok rende difficile per i genitori cancellare l’account, con relativi dati, creati dai propri figli. Considerato ciò, il DOJ chiede sanzioni per ogni violazione del Children’s Online Privacy Protection Act e provvedimenti che impediscano alla piattaforma di continuare a raccogliere dati sui bambini.
Come già anticipato, TikTok è già coinvolto in una causa con il governo statunitense per una proposta di legge che richiede la cessione del social a una società non cinese per evitare il ban della piattaforma. ByteDance, la società madre del social, ha tempo fino al 19 gennaio 2025 per trovare un acquirente, ma al momento una vendita sembra altamente improbabile, dal momento che il governo cinese dovrebbe approvare la cessione.
Di recente, il social è stato accusato anche di aver raccolto dati riguardanti argomenti sensibili e controversi, come il possesso di armi e l’aborto.