TikTok, il ban in UE si allontana: cancellato il programma a premi

TikTok ritira definitivamente il programma a premi che poteva creare dipendenza. Scongiurato il ban nell'Unione Europea?

Tanto negli Stati Uniti quanto nell’Unione Europea, TikTok non gode di ottima reputazione. Quella di ByteDance è probabilmente la piattaforma social più popolare in questo momento, ma per il governo statunitense e la Commissione Europea violerebbe alcune normative, alcune delle quali riferite alla tutela degli utenti più giovani.

Per quanto riguardo l’Unione Europea, il ban sembra ora meno probabile, perché la sopracitata ByteDance ha accettato di ritirare ufficialmente il suo discusso programma a premi. L’azienda è stata accusata di aver violato le leggi sulla tutela dei minori cercando deliberatamente di rendere la sua app interessante per gli utenti di minore età e abusando della sua posizione dominante sul mercato.

Il programma a premi in questione si chiamava TikTok Lite e incentivava i bambini a guardare più video creando una sorta di dipendenza. È corretto parlarne al passato perché, in base a quanto riportato da Reuters, ByteDance ha deciso di ritiralo definitivamente.

«L’esecutivo dell’Unione Europea afferma che TikTok ha assunto impegni giuridicamente vincolanti per ritirare il programma fedeltà dall’UE e per non lanciare altri programmi che possano aggirare tale decisione», si legge.

Un’intesa totale tra TikTok (ByteDance) e Unione Europea però non è stata ancora raggiunta. Il social è infatti ancora sotto inchiesta per altre potenziali violazioni di normative riguardanti la protezione dei minori e la trasparenza nelle pubblicità.

TikTok sorride in Europa ma non negli Stati Uniti

Come già anticipato, la situazione negli Stati Uniti resta fortemente in bilico. A marzo, la Camera ha votato a larga maggioranza per il ban del social network sul territorio a meno di una cessione dell’app ad una società statunitense. Questo per via delle preoccupazioni riguardanti il presunto stretto legame tra ByteDance e il governo cinese. C’è tempo fino a gennaio del 2025 per concludere la cessione.

Nelle ultime ore, la piattaforma è stata attaccata anche dal Dipartimento di Giustizia per violazioni delle leggi sulla privacy dei minorenni.

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