Threads ammette gravi errori nella moderazione dei contenuti

Threads e i sistemi di moderazione "impazziti": Adam Mosseri ammette gli errori e promette più attenzione in futuro.
Threads ammette gravi errori nella moderazione dei contenuti

La lunga rincorsa di Threads nei confronti di X non è esente da alcuni spiacevoli disguidi. Come ammesso dalla stessa piattaforma, il social network ha commesso dei sostanziali errori nel contesto della moderazione dei contenuti.

Come segnalato negli scorsi giorni, Threads e Instagram hanno visto un preoccupante aumento di segnalazioni per quanto riguarda blocchi immotivati di contenuti e account. Tra i vari reclami, alcuni utenti hanno lamentato come dei post siano stati eliminati dalla piattaforma in quanto contenenti la parola “cracker” o altri termini del tutto innocenti, ma mal interpretati dagli strumenti interni di sorveglianza.

Dopo un’attenta indagine, Adam Mosseri ha ammesso che uno strumento per la moderazione automatica adottato sui servizi di Meta abbia subito un guasto. Ciò avrebbe scatenato una serie di interventi fuori luogo. Secondo il CEO di Threads e Instagram, i tecnici hanno già provveduto a ripristinare il corretto funzionamento degli stessi.

L’ammissione di colpa di Mosseri e il caso engagement bait

Come sottolineato da Mosseri, i sistemi di moderazione agivano in modo indiscriminato, senza valutare il contesto della frase e agendo solo per singole parole, estrapolandole dal loro contesto. Il CEO ha poi sottolineando come in futuro vi sarà maggior impegno per evitare casi simili. Un’ammissione di colpa che lascia presagire maggiore attenzione in tal senso nel prossimo futuro. Di recente Threads ha introdotto delle tecniche per evitare i contenuti definiti come engagement bait, ovvero studiati appositamente per spingere gli utenti a interagire, andando a provocare reazioni spesso non positive.

Che si tratti di provvedimenti contro engagement bait o sistemi di moderazione difettosi, la crescita del social media in questione sembra inarrestabile. Nel corso di questa estate, infatti, il servizio di Meta ha raggiunto quota 200 milioni di utenti.

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