Tesla presenta il suo sistema per i veicoli a guida autonoma

Il sistema è stato realizzato da Samsung e poggia sull'utilizzo di due chip separati in grado di elaborare contemporaneamente gli stessi dati. Ridondanza significa ridurre gli errori e rendere la soluzione molto più affidabile.

Dopo aver “scaricato” Nvidia, Tesla ha presentato il suo nuovo chip che equipaggia i nuovi modelli di Model 3, X e S: esso consentirà di attivare le funzionalità di guida completamente autonoma sui veicoli progettati e prodotti dall’azienda di Elon Musk.

Il CEO ha spiegato che tutte le auto di nuova produzione saranno dotate dell’hardware necessario affinché possano muoversi in tutta sicurezza nel traffico: “ciò che va migliorato è il software“.
Quello appena presentato è un full self-driving (FSD) computer ad alte prestazioni, estremamente specializzato e realizzato da Samsung nei suoi stabilimenti situati in Texas.

La soluzione voluta da Tesla poggia su due sistemi dedicati, posti l’uno accanto all’altro su un’unica scheda. Una scelta importante e molto significativa, con pochi precedenti: le prestazioni che si intendono ottenere non sono infatti l’unica metrica ed, evidentemente, l’affidabilità e la continua verifica delle schede compiute dall’intelligenza artificiale sono fondamentali.
La ridondanza appare un aspetto chiave della soluzione marcata Tesla: l’utilizzo di un doppio sistema permette di rilevare e isolare più efficacemente un eventuale errore agendo quindi di conseguenza.

Pete Bannon, ex ingegnere Apple responsabile dello sviluppo del sistema di guida autonoma Tesla, ha posto l’accento sulle prestazioni che vengono raggiunte. Trattandosi di un sistema estremamente specializzato, è stato possibile rimuovere una serie di colli di bottiglia come quelli che generalmente vengono introdotti nelle comunicazioni tra unità centrale e memoria (RAM e storage).

L’intero sistema richiede 100 W, ben al di sotto di quanto normalmente richiesto da un PC desktop o da un portatile ad alte prestazioni, di meno rispetto a diverse GPU.
Il lavoro svolto dai due chip viene mantenuto sincronizzato in modo tale che si sia sicuri che essi elaborino gli stessi dati nel medesimo istante. Gli ingegneri Tesla hanno lavorato alacremente anche sul versante sicurezza per assicurarsi che i dati in ingresso o in uscita non siano stati in qualche modo alterati artificiosamente.

Musk ha descritto quello appena presentato come il miglior sistema al mondo nella sua categoria. Ma si sa, è meglio non chiedere all’oste quant’è buono il suo vino. Ne sapremo di più quando sarà possibile cominciare ad effettuare test comparativi mettendo a confronto la soluzione di Tesla con quelle della concorrenza.
Il numero uno dell’azienda ha comunque confermato che si sta lavorando a un chip per la guida autonoma di seconda generazione: potrebbe debuttare entro due anni.

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