Mentre proseguono le indagini della Commissione Europea sull’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook (l’UE ha interpellato le società rivali per verificare se l’intesa possa danneggiare la libera concorrenza e creare un monopolio), il celeberrimo software di messaggistica per i dispositivi mobili si appresterebbe a proporre alcune novità.
Secondo le indiscrezioni che stanno circolando nelle ultime ore, l’ultima novità potrebbe essere l’aggiunta di una funzionalità di chiamata vocale diretta. WhatsApp, quindi, potrebbe presto diventare anche un software VoIP, simile per certi versi a Skype ed alle altre applicazioni dello stesso segmento.
D’altra parte nemmeno il CEO di WhatsApp, Jan Koum, aveva fatto mistero della volontà di aggiungere le chiamate vocali: “introdurremo questa funzionalità entro fine anno; penso che avremo la possibilità di proporre il miglior prodotto in questa fascia“, aveva dichiarato in occasione dell’ultima edizione del Mobile World Congress di Barcellona.
Il lancio della nuova caratteristica di WhatsApp potrebbe essere ormai dietro l’angolo: in Rete stanno infatti circolando degli screenshot “rubati” che mostrano il funzionamento delle chiamate vocali. Dal momento che le schermate sono ritenute verosimili e che appaiono tradotte in diverse lingue, considerato che la traduzione dell’interfaccia è solitamente l’ultimo passo che viene compiuto prima del lancio ufficiale, è altamente probabile che WhatsApp possa davvero trasformarsi a breve in un’applicazione VoIP.
Terzo segno di spunta in WhatsApp?
La stampa, soprattutto quella italiana, si sta invece concentrando in queste ore più sulla possibile aggiunta di un terzo segno di spunta in WhatsApp. La terza spunta permetterebbe a ciascun interlocutore di capire se il messaggio inviato sia stato letto dal destinatario.
Oggi, infatti, WhatsApp utilizza solo due segni di spunta: il primo appare quando il messaggio viene consegnato con successo al server dell’applicazione che di fatto ne avvia poi lo smistamento; il secondo compare invece quando la comunicazione viene consegnata sul dispositivo mobile del destinatario.
Il secondo segno, quindi, non indica che il messaggio sia stato effettivamente letto dall’altro utente WhatsApp ma solamente che sia arrivato sul terminale di destinazione (maggiori informazioni qui).
Il problema è che nonostante la stampa tricolore si stia affannando a pubblicare “indiscrezioni” sul punto, non c’è – almeno allo stato attuale – alcuna fonte affidabile che possa confermare l’inserimento della terza spunta in WhatsApp.
Le (poche) immagini che appaiono sul web e che raffigurano la terza spunta paiono palesemente modificate ad arte e sembra sia stata data loro visibilità solo da qualche sito web spagnolo, senza verificarne la verosimiglianza.
Intanto, dal momento dell’acquisizione da parte di Facebook (febbraio 2014), il traffico generato da WhatsApp è complessivamente cresciuto del 15%.