Kiruna è una città di 20.000 abitanti situata nel “profondo Nord” svedese: si trova infatti a settentrione del circolo polare artico ed era fino ad oggi nota principalmente per le sue miniere di ferro.
Proprio nella cintura attorno a Kiruna LKAB, compagnia mineraria svedese di proprietà del governo, ha scoperto quello che è stato descritto come il più grande giacimento europeo di terre rare (ben superiore a un milione di tonnellate).
Le terre rare (Rare Earth Metals o REE) sono elementi chimici che si trovano sulla tavola periodica e che appartengono alla famiglia dei metalli: sono lo scandio, l’ittrio e 15 lantanoidi.
Le terre rare sono così chiamate non perché ve ne sia penuria nel sottosuolo del nostro pianeta ma più semplicemente perché sono difficili da individuare, estrarre e lavorare.
Gli utilizzi delle terre rare sono molteplici e questi elementi saranno sempre più protagonisti della “transizione verde“.
Basti pensare che, secondo le prime stime, gli ossidi di terre rare individuati nel giacimento svedese, sarebbero sufficienti per soddisfare gran parte della domanda futura dei Paesi dell’Unione Europea per la produzione dei magneti permanenti necessari per i motori elettrici utilizzati ad esempio nei veicoli elettrici e nelle turbine eoliche.
Le terre rare possono anche diventare fosfori per i display e più in generale sono importanti per la creazione di tutti i dispositivi elettronici di ultima generazione. Nel presentare il Chips Act europeo, iniziativa volta a portare nel Vecchio Continente una quota parte importante della produzione di chip, il legislatore ha sottolineato quanto le terre rare siano cruciali.
Fonte dell’immagine: LKAB – SRK Consulting. Il giacimento è stato battezzato Per Geijer, nome del geologo, mineralogista e professore svedese.
Si tratta inoltre di materiali che servono per sviluppare tecnologie avanzate nel campo aerospaziale, della difesa e delle energie rinnovabili, ma anche nel settore medico, e perfino in quello petrolchimico, nel processo di raffinazione del petrolio greggio.
Nessun elemento delle terre rare viene attualmente estratto in Europa (la Cina è il principale esportatore con il 37% delle riserve mondiali seguita da Stati Uniti, Myanmar e Australia) e allo stesso tempo la domanda dovrebbe aumentare significativamente in forza della transizione verso l’utilizzo di veicoli elettrici. Secondo la valutazione della Commissione europea, la domanda di elementi delle terre rare per la produzione di auto elettriche e turbine eoliche dovrebbe aumentare di oltre cinque volte entro il 2030. Ciò potrebbe portare a situazioni di penuria a livello mondiale creando nuove tensioni geopolitiche.
Attualmente la Cina domina nel mercato dei minerali del gruppo delle terre rare aumentando la vulnerabilità delle industrie europee, ancora troppo legate al mondo asiatico. La scoperta del ricco giacimento svedese è quindi una notizia importante dal momento che l’estrazione dei preziosi minerali in un Paese membro potrebbe ridurre la dipendenza del mercato europeo dai colossi orientali.
LKAB spiega comunque che la strada per arrivare all’estrazione delle terre rare dal giacimento svedese è lunga.
La società ha già iniziato a preparare una deriva, lunga diversi chilometri, a una profondità di circa 700 metri nella miniera esistente di Kiruna verso il nuovo deposito per poterlo indagare in profondità e in dettaglio. “Stiamo investendo molto per andare avanti e prevediamo che ci vorranno diversi anni per indagare sul giacimento e sulle condizioni per estrarlo in modo redditizio e sostenibile“, ha commentato Jan Moström, presidente e CEO del gruppo, LKAB. “Se guardiamo a come hanno funzionato altri processi di autorizzazione nel nostro settore, ci vorranno almeno 10-15 anni prima che possiamo effettivamente iniziare a estrarre e fornire materie prime al mercato“.
Viene quindi auspicato un intervento sul tema da parte della Commissione Europea per velocizzare e semplificare l’accesso ai materiali critici in vari processi industriali. “Dobbiamo cambiare i processi di autorizzazione per garantire maggiore estrazione di questo tipo di materie prime in Europa. L’accesso è oggi un fattore di rischio cruciale sia per la competitività dell’industria europea che per la transizione climatica“, ha osservato Moström.
La mappa condivisa da LKAB mostra in arancione la miniera preesistente e in blu l’area sulla quale insiste il giacimento di terre rare.