Di Discord abbiamo già parlato spiegando i motivi del successo dell’applicazione, soprattutto tra i più giovani: Discord, cos’è come funziona e perché ha tanto successo.
Oggi Telegram annuncia l’introduzione di una nuova funzionalità che sembra proprio trarre spunto dal meccanismo alla base di Discord: le chat vocali di gruppo.
Le nuove chat vocali sono ora parte integrante delle preesistenti conversazioni testuali: possono essere attivate per per parlare dal vivo con collaboratori, amici e familiari. I tecnici di Telegram hanno fatto presente che la funzionalità supporta “qualche migliaio di partecipanti” risultando quindi utilizzabile anche in seno ai gruppi con tanti partecipanti.
Per provare le chat vocali di gruppo bisognerà essere amministratori di un gruppo Telegram per abilitare la funzione nelle impostazioni.
La nuova funzione apparirà quindi in cima a una chat di gruppo esistente permettendo a chiunque di partecipare liberamente alla conversazione. Nelle versioni desktop di Telegram per Windows e macOS è anche possibile utilizzare un tasto “push-to-talk” per controllare quando il microfono deve essere attivo.
Telegram ha anche realizzato un utile strumento destinato ai possessori di un dispositivo Android che funziona come una sorta di widget capace di sovrapporsi a tutte le altre app. Esso consente di verificare chi sta parlando o di modificare le opzioni per l’utilizzo del proprio microfono da parte di Telegram (si può anche zittirlo – mute – in modo da non trasferire il proprio flusso audio al gruppo quando ciò non fosse necessario).
Cliccando qui potete accedere a un’anteprima del funzionamento delle chat vocali di gruppo e farvi un’idea di come si presentano nell’interfaccia di Telegram.
Al momento le chat vocali di gruppo sono solamente “audio” ma Telegram anticipa che nelle prossime settimane aggiungerà nuove funzionalità per la condivisione del video e dello schermo.
L’ideatore di Telegram, Pavel Durov, ha poi rivelato che il servizio si sta avvicinando ai 500 milioni di utenti. Per coprire i costi dei server e della banda di rete Telegram, come anticipato da Durov, inizierà a monetizzare il servizio attraverso l’utilizzo di una piattaforma pubblicitaria che verrà tuttavia attivata solo nei gruppi “uno-a-molti“. Non a livello generalizzato, almeno per adesso.