Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), aveva lanciato lo scorso luglio un monito importante: se non si vuol perdere terreno, in Europa e nel mondo, sono necessari investimenti sulla banda larga. L’Italia, ha spiegato Calabrò, è sì ai vertici per diffusione di tecnologie per l'”Internet mobile” (5 milioni di chiavette USB per la “navigazione” in mobilità e circa 15 milioni di smartphone in circolazione) ma è sotto la media europea per ciò che concerne la disponibilità del “broadband“. Il Presidente di AGCOM aveva osservato come uno scenario del genere abbia conseguenze nefaste per le attività d’impresa. Sono sotto la media, poi, il numero di famiglie connesse alla Rete, gli acquisti online, il contributo dell’ICT al prodotto interno del Paese.
Ed AGCOM ha iniziato proprio in queste ore ad ascoltare i più importanti interlocutori, partendo da Telecom Italia. L’amministratore delegato della società, Franco Bernabé, ha illustrato i piani del gruppo per il potenziamento dell’infrastruttura fissa e mobile. Telecom vuole investire sulla trasformazione della rete mobile e, contemporaneamente, sviluppare la rete in fibra ottica iniziando dalle grandi città. Ed ecco che allora entro Natale, la società di Bernabé promette di portare la fibra a Roma, Milano, Catania, Bari, Venezia e Torino servendo circa 520mila clienti. Successivamente sarà la volta di Firenze, Bologna, Napoli, Genova, Verona, Padova e Palermo.
Calabrò ha aggiunto che, secondo quanto anticipato da Telecom, la velocità di accesso alla rete mobile sarà portata a 21 Mbit/s entro l’anno, a 42 Mbit/s entro il prossimo e, con la tecnologia LTE, fino a 100 Mbit/s.
Resta ancora sul tavolo il nodo “digital divide” ossia l’impossibilità di accedere alla rete a banda larga da alcune zone del nostro Paese. Per quanto riguarda le connessioni ADSL, interessanti informazioni – costantemente aggiornate – circa la copertura delle centrali telefoniche dislocate sull’intero territorio nazionale sono reperibili a questo indirizzo. Il servizio indica le centrali coperte, quelle giunte a saturazione oltre alle future pianificazioni di copertura.
A fine agosto Telecom Italia ha annunciato un aggiornamento di circa 300 centrali telefoniche entro la fine del 2010. L’obiettivo consiste nell'”ampliare” le risorse tecniche installate presso tali centrali con l’obiettivo di poter tornare a fornire la connessione a banda larga ai nuovi abbonati. Sarebbero infatti 500 le centrali ormai giunte a saturazione: per trecento di esse, quindi, entro la fine dell’anno la situazione potrebbe essere risolta: Telecom, così come gli altri operatori che si appoggiano alle sue risorse, potranno tornare ad acquisire nuovi clienti senza che ciò impatti negativamente sulla banda a disposizione degli utenti già abbonati.