Insieme con Fibercop, Open Fiber è un operatore wholesale che si occupa cioè di realizzare la rete di telecomunicazioni per poi metterla a disposizione delle società partner. Non vende direttamente ai clienti ma solo gli altri operatori a stipulare contratti con i clienti finali, siano essi privati o aziende.
Abbiamo visto come la fibra Open Fiber arriva fino a casa e in ufficio e sappiamo che l’azienda compartecipata da Cassa Depositi e Prestiti si è aggiudicata la copertura a 1 Gbps nelle aree nere e grigie di 8 regioni italiane dove oggi non si arriva almeno a 300 Mbps in download. Il progetto si chiama Italia a 1 Giga e, complessivamente, non è ancora a regime.
Riferendosi alla sua rete alternativa realizzata totalmente in fibra ottica, Open Fiber ha sempre parlato di “tecnologia a prova di futuro” spiegando che gli investimenti infrastrutturali che sono stati fatti in passato e che proseguono oggi permetteranno di far evolvere rapidamente le prestazioni con velocità di connessione sempre crescenti.
Se per tanti 1 Gbps in download è ancora un traguardo ben lontano dall’essere raggiunto, Open Fiber sta guardando oltre comunicando di aver provato con successo, in un ambiente controllato, il suo nuovo servizio di accesso broadband 50G-PON (50Giga) con il quale è possibile raggiungere una velocità sulla rete di accesso fino a 50 Gbps (500 volte 100Mbps). I risultati dei test effettuati mostrano le grandi potenzialità di questo upgrade tecnologico in termini di larghezza di banda e latenza.
GPON (Gigabit Passive Optical Network) è la tecnologia sulla quale Open Fiber ha puntato e sulla quale si basano tutti gli altri operatori partner.
Nel nostro articolo in cui spieghiamo se la fibra FTTH va davvero a 1 Gbps o più abbiamo visto che con lo schema GPON ogni albero al quale sono attestate le utenze degli abbonati al servizio fibra può offrire di base 2,5 Gbps in downstream e 1,25 Gbps in upstream.
liad ha invece scommesso principalmente sullo standard EPON (Ethernet Passive Optical Network).
Nell’ottica di una visione future proof, Open Fiber ha spiegato che i successivi passaggi prevedono l’adozione di tecnologie come XG-PON (10Gbps/2,5Gbps), XGS-PON (10Gbps simmetrici) e NG-PON2 (minimo 4x10Gbps/2,5Gbps).
50G-PON è un passaggio aggiuntivo: grazie alla capillarità della rete PON la rete di accesso FTTH diventa una piattaforma che consente di realizzare la convergenza fisso mobile diventando un importante abilitatore per nuove applicazioni che viaggeranno sulla rete 5G, dalla domotica alla guida assistita, dal metaverso all’intelligenza artificiale.
La sperimentazione di Open Fiber ha inoltre dimostrato la possibilità di erogare il nuovo servizio a 50 Gbps in parallelo e senza interferenze rispetto all’offerta attuale, compresa quella a 10 Gbps su tecnologia XGS-PON.