Una delle utilità “di lungo corso” (è nata oltre 15 anni fa) che raccoglie strumenti e utilità Linux per il recupero dei dati e il ripristino dei sistemi che presentano problemi in fase di avvio si presenta oggi in versione rinnovata.
Si tratta di SystemRescue: il suffisso “CD” è stato eliminato perché l’utilità non viene ormai da tempo salvata su dischi ottici ma inserita all’interno di unità esterne avviabili. Con Ventoy, ad esempio, si possono configurare chiavette USB di boot affiancando ad esempio SystemRescue con i supporti d’installazione di Windows, delle principali distribuzioni Linux e con altri strumenti software: Chiavetta USB avviabile con più file ISO, senza formattazione.
Distribuito come software libero sotto licenza GNU GPL v2, SystemRescue integra applicazioni per partizionare unità e ridimensionare le partizioni esistenti, strumenti come Fdisk per modificare la tabella delle partizioni, per creare un’immagine del contenuto di hard disk e SSD (PartImage), per recuperare partizioni e dati cancellati (Testdisk e Photorec), per accedere ai dati SMART delle unità di memorizzazione (smartmontools), per estrarre i dati dai supporti danneggiati (ddrescue), per accedere ai dati e copiarli altrove, per modificare il contenuto del registro di sistema di Windows, le password degli account utente e molto altro ancora.
Una delle novità più importanti aggiunte a SystemRescue 7.0 è Dislocker, software che consente di accedere al contenuto delle unità Windows crittografate con BitLocker.
Degni di nota anche l’utilizzo del kernel Linux 5.4.71 con supporto a lungo termine e il rilascio di versioni di SystemRescue a 64 e 32 bit.
Basata su Arch Linux, SystemRescue si conferma uno strumento essenziale per salvare i dati dai sistemi che evidenziano problemi e recuperarli in caso di cancellazione o di malfunzionamenti su hard disk e unità a stato solido.
Scaricabile da questa pagina in formato ISO, SystemRescue può essere inserito in una chiavetta avviabile usando un’utilità come Rufus (Rufus, guida all’uso del programma per creare supporti avviabili) oppure inserita in un supporto “multiboot” ricorrendo ad esempio alla già citata Ventoy.