Senza suonare i tamburi, Microsoft ha modificato la politica sino ad oggi adottata per gli aggiornamenti destinati ai vari sistemi operativi consumer. In particolare, il colosso di Redmond ha chiarito che tutte le versioni dei sistemi operativi destinati agli utenti finali, quali Windows Vista e Windows 7, godranno del supporto garantito per un periodo di 10 anni dalla data di rilascio.
Microsoft ha così allineato l’approccio adottato per le versioni business dei sistemi operativi Windows a quello utilizzato per le release “consumer”. Sino ad oggi, infatti, gli aggiornamenti sviluppati per i sistemi “consumer” venivano rilasciati per un periodo di cinque anni, detto “mainstream”. Gli utenti aziendali, una volta scaduto il periodo “mainstream” potevano godere del supporto “extended” per un ulteriore quinquennio. D’ora in poi, la medesima filosofia viene estesa a tutte le versioni del sistema operativo con la garanzia che nel periodo “extended” vengano rilasciate, appannaggio di tutti gli utenti, gli aggiornamenti che hanno come obiettivo quello di risolvere vulnerabilità di sicurezza.
Sino ad oggi, la “data di scadenza” fissata per Windows Vista Home Basic, Home Premium, Starter ed Ultimate, era il 10 aprile 2012. Con la nuova policy presentata da Microsoft, Vista andrà ufficialmente “in pensione” solo l’11 aprile 2017. Le edizioni “consumer” di Windows 7, invece, continueranno ad essere supportate addirittura sino al 14 gennaio 2020. Il sito ufficiale di Microsoft (ved. questa pagina) riporta già tutte le date aggiornate.
Ricordiamo che la fase di supporto “extended” inizierà al termine del periodo “mainstream” che nel caso di Windows Vista e di Windows 7 si concluderà, rispettivamente, il prossimo aprile ed il 13 gennaio 2015. Durante il supporto “extended” di un software, Microsoft fornirà gratuitamente tutti gli aggiornamenti legati a problematiche di sicurezza – l’aspetto sicuramente più importante -. Per ottenere gli hotfix non strettamente correlati con le problematiche di sicurezza sarà necessario sottoscrivere un contratto “Extended Hotfix Support” entro 90 giorni dal termine del supporto “mainstream”.
La medesima politica sarà ovviamente applicata anche nel caso di Windows 8 che, se venisse lanciato nell’ultimo trimestre 2012, non sarà ritirato prima degli inizi del 2023. Windows XP, considerata la sua vastissima popolarità a livello mondiale, ha subìto un “trattamento” differente con un supporto, da parte di Microsoft, che sarà offerto ben oltre i dieci anni di vita del sistema operativo. Il sistema ancor oggi più utilizzato su scala planetaria (47,2% secondo le ultime statistiche elaborate da NetApplications; Windows 7 si posizionerebbe in seconda posizione con il 36,4%, a seguire Windows Vista con l’8,2%) cesserà di esistere, almeno per Microsoft, l’8 aprile 2014. Entro tale data, la società guidata da Steve Ballmer stima che la stragrande maggioranza di utenti e di aziende sia già migrata verso Windows 7 e Windows 8.