Suite office: rilasciato il nuovo OpenOffice 2.2

L’Associazione PLIO, Progetto Linguistico Italiano OpenOffice.org, associazione di volontariato senza fini di lucro che ha come scopo la promozione della versione italiana della suite open source per l’ufficio OpenOffice.org, ha appena dato notizia della disponibilità di OpenOffice.org 2.2.
La suite opensource per l’ufficio offre importanti novità in tutti i moduli – word processor, spreadsheet, presentazioni e database – ed è stata rilasciata anche nella nostra lingua.
A partire dalla versione 2.2 di OpenOffice, la funzionalità di esportazione in formato PDF permette la creazione opzionale dei segnalibri e supporta l’esportazione dei campi che costituiscono i moduli. La suite attiva in automatico il supporto per la “crenatura”, tecnica che migliora l’aspetto delle font proporzionali, in modo da offrire una migliore visualizzazione dei caratteri in tutti i componenti del prodotto.
OpenOffice.org 2.2 adotta anche alcune delle novità estetiche di Windows Vista: le nuove finestre di dialogo sono solo un esempio. La versione per Apple Mac occupa meno spazio su disco, è più stabile e corregge problemi noti come l’esportazione in formato PPT, anche se richiede ancora X11 con Mac OS X 10.4.x.

Il team di sviluppo di OpenOffice.org ha tenuto a rimarcare come la nuova versione della suite opensource risolva tutti i problemi di sicurezza al momento conosciuti (gli ultimi erano stati pubblicamente portati all’attenzione degli utenti nei giorni scorsi.

Per quanto riguarda le novità introdotte nei singoli moduli di OpenOffice, il foglio di calcolo “Calc” è stato ulteriormente migliorato in modo da ottimizzare l’apertura e la gestione di file memorizzati in formato Microsoft Office.
“Base”, il modulo per la gestione dei database, offre migliori funzioni di editing SQL, una nuova funzionalità “Query nella Query” e migliori opzioni di compatibilità per alcuni database, come Oracle.
“Impress”, il componente per la realizzazione di presentazioni e “slide-show”, permette di gestire in modo più intuitivo le “slide nascoste”.