Questa volta la battaglia legale che ha visto contrapporsi, in tribunale, Google ed una famiglia della Pennsylvania, ha visto soccombere il colosso di Mountain View. Il motivo del contendere è la pubblicazione online, sul servizio Street View, di alcune foto che ritravano l’abitazione di due coniugi statunitensi raggiungibile solo percorrendo alcuni metri lungo una strada privata. Il cartello che vietava l’accesso “agli estranei” in effetti c’era e l’autovettura di Google, dotata dell’ormai ben nota apparecchiatura fotografica in grado di scattare foto a 360°, non avrebbe dovuto imboccare quella via.
A distanza di un anno e mezzo, arriva la sentenza che sancisce la responsabilità di Google ma obbliga la società a versare una somma “simbolica” pari ad un euro.
Secondo alcuni legali si tratta certamente di una sentenza importante che costituirà un delicato precedente per Google (che peraltro aveva ammesso di non aver rispettato il cartello “non oltrepassare”) purtuttavia i due coniugi non hanno potuto o saputo dimostrare, in aula, quale tipo di danno avrebbe causato loro la condotta della società di Mountain View.
Il legale della famiglia della Pennsylvania non ha chiarito se e quali spese processuali abbiano dovuto affrontare i suoi assistiti; ha spiegato solamente che si è trattata semplicemente di una “questione di principio”.
Attraverso il link “Segnala un problema“, esposto in tutte le pagine del servizio Street View, qualunque utente ha la possibilità di segnalare volti non oscurati dall’algoritmo automatizzato di Google, targhe di autoveicoli leggibili, abitazioni ed edifici commerciali che non si desidera vengano resi visibili.